(ats) Le associazioni sportive e culturali senza scopo di lucro gestite a titolo onorifico, nonché le istituzioni di utilità pubblica, vanno esentate dal pagamento dell'Iva fino a un fatturato di 300 mila franchi.

È l'opinione del Consiglio degli stati che, nell'approvare oggi quasi all'unanimità (un'astensione) il disegno di legge del Nazionale frutto di un iniziativa parlamentare di Olivier Feller (PLR/VD), ha innalzato il previsto limite per ottenere la liberazione dal pagamento dell'Iva da 200 mila franchi (dai 150 mila in vigore attualmente) a 300 mila. Il dossier torna al Nazionale per questa divergenza.

Per il plenum si tratta di fare un gesto a sostegno dell'importante lavoro fornito dalle suddette organizzazioni per lo sport di massa, ma anche per la cultura. Per raggiungere ancora meglio tale obiettivo, i "senatori" hanno aumentato ulteriormente il limite del giro d'affari che dà diritto all'esenzione al fine di estendere il numero di associazioni gestite a titolo onorifico che ne beneficerebbero (oltre il doppio secondo la commissione preparatoria).

Stando al relatore della commissione, Stefan Engler (Centro/GR), le perdite fiscali per la Confederazione sono trascurabili: un milione di franchi in caso di un limite di esenzione fissato a 200 mila franchi, tre milioni per un limite di 300 mila franchi. In ogni caso, si tratta di denaro ben investito in queste associazioni, vista la loro importanza a livello sociale.