(ats) Le fondazioni non dovrebbero poter beneficiare di un esonero fiscale se retribuiscono i membri dei loro organi dirigenti per il loro lavoro. Nonostante l'insistenza del Nazionale, il Consiglio degli Stati non vuole questa aggiunta al progetto di modifica del Codice civile volto a rafforzare l'attrattiva della Svizzera per le fondazioni.

Il progetto, che trae origine da una iniziativa parlamentare dell'ex "senatore" bernese Werner Luginbühl (PBD, ora Centro), vuole in particolare facilitare le modifiche minori all'atto costitutivo. In futuro, dovrebbe essere sufficiente un motivo oggettivo per effettuare una modifica di poco conto senza ricorrere ad atti notarili. Anche i diritti del fondatore saranno ottimizzati.

In origine, l'iniziativa parlamentare si componeva di otto punti. Di fronte alle critiche e per evitare la bocciatura del progetto, ne sono stati selezionati solo due. L'elemento centrale rimosso dal progetto riguardava gli incentivi fiscali e in particolare la possibilità di riportare donazioni su periodi di tassazione successivi, in caso di superamento del limite massimo della deduzioni per le donazioni.

Remunerazione

Se taluni aspetti non sono stati contestati durante i dibattiti, il Nazionale intende spingersi più lontano rispetto agli Stati su due punti. In particolare, la Camera del popolo vuole autorizzare una persona giuridica che persegue obiettivi di servizio pubblico, di utilità pubblica o culturali a versare una remunerazione "appropriata" ai membri dei suoi organi dirigenti per il loro lavoro, facendoli beneficiare di un'esenzione fiscale.

Con 23 voti contro 17, i "senatori" hanno ribadito la loro opposizione a questa disposizione. La nozione di retribuzione "appropriata" non può essere definita chiaramente, ha dichiarato Mathias Zopfi (Verdi/GL). Tale nozione è troppo vaga, gli ha fatto eco Charles Juillard (Centro/JU).

Tale precisione può figurare nell'ordinanza, ha replicato Philippe Bauer (PLR/NE), tentando invano di convincere il plenum di allinearsi al Nazionale. Anche la ministra di giustizia Karin Keller-Sutter ha ricordato inutilmente come durante la consultazione 18 cantoni avevano respinto questa disposizione.

Il dossier ritorna quindi alla Camera del popolo.