(ats) Il Consiglio degli Stati mantiene una linea dura nei confronti degli autori di violenza contro poliziotti o altri funzionari. Pene pecuniarie dovrebbero essere inflitte soltanto nei casi di lieve gravità.

Negli altri casi, le violenze o minacce contro rappresentanti di un'autorità dovrebbero essere punte con una pena detentiva. I "senatori" hanno deciso oggi - con 28 voti contro 9 - di ribadire la loro posizione.

La Camera dei cantoni ha giustificato tale decisione con la necessità di agire contro tali violenze. Tale giro di vite consente di dare "un segnale" ai manifestanti violenti che attaccano poliziotti, pompieri o soccorritori, ha dichiarato Daniel Jositsch (PS/BS) a nome della commissione. Così si risponde anche alle richieste di numerosi cantoni, gli ha fatto eco Stefan Engler (Centro/GR).

Pene di prigione minime

Il Consiglio degli Stati vuole pure instaurare un certo parallelismo tra aliquote giornaliere e pene detentive. Con 27 voti contro 11 ha deciso di introdurre pene di prigione minime per taluni reati. Con questo cambiamento si vuole instaurare maggiore chiarezza nel catalogo delle pene, ha sottolineato Andrea Caroni (PLR/AR). Se non si introduce una pena minima, il giudice potrebbe pensare che non le si vuole.

Carlo Sommaruga (PS/GE) ha dal canto suo denunciato la rimessa in discussione di un sistema che non era contestato da nessuno. Vede in questa revisione un tentativo di modificare indirettamente la prassi giudiziaria e di rimettere in causa la preminenza delle aliquote giornaliere.

Il dossier ritorna quindi al Nazionale.