Il punto più controverso della riforma AVS 21 resta l'aumento a 65 anni dell'età pensionabile per le donne, anche se tale incremento già adottato dalle Camere nelle scorse sedute. In merito alle misure di compensazione per la generazione transitoria, il Parlamento ha immaginato un supplemento della rendita.
Per le prime tre classi d'età, il supplemento sarà progressivamente aumentato come l'età di pensionamento. Le successive due classi d'età riceveranno il supplemento pieno. Per le ultime quattro classi sarà di nuovo ridotto allo scopo di evitare un effetto di soglia alla fine della generazione di transizione.
Il supplemento sarà modulato a seconda del reddito e aumentato per i redditi medio-bassi. Quello pieno ammonta a 160 franchi al mese (il Nazionale propone 140 franchi) per le donne con un reddito fino a 57'360 franchi, a 100 franchi (CN: 90.-) fino a un reddito di 71'700 franchi e a 50 franchi (CN: 40.-) con un reddito superiore a 71'700 franchi.
Per quel che concerne il finanziamento dell'AVS da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), gli Stati oggi hanno ancora una volta detto di "no". Al Nazionale, un'alleanza UDC-sinistra vorrebbe versare al Fondo AVS i ricavi della BNS derivanti dagli interessi negativi, pari a circa 1,5-2 miliardi all'anno. La misura sarebbe stata retroattiva al 2015, ciò che avrebbe portato nelle casse del Primo pilastro altri 12 miliardi circa.
Per Hannes Germann (UDC/SH) un contributo della Banca nazionale è più che giustificabile se si pensa che questa realizza utili grazie agli interessi negativi prelevati anche sul sistema pensionistico svizzero. Se approvata, questa disposizione penalizzerebbe i cantoni che riceverebbero meno soldi dalla BNS per finanziare le loro prestazioni, ha replicato detto Charles Juillard (Centro/JU). È insomma una buona idea in teoria, ma non in pratica, ha aggiunto convincendo i colleghi.
Eliminata invece la divergenza per quel che concerne l'assegno per grandi invalidi. Gli Stati hanno approvato con 30 voti contro 10 il compromesso del Nazionale: per poter ricevere il sussidio bisognerà aver dimostrato per 6 mesi di averne bisogno. Inizialmente la Camera del popolo proponeva tre mesi, i "senatori" volevano invece rimanere al diritto attuale, cioè un anno.
Altro elemento "faro" della riforma è l'aumento dell'IVA di 0,4 punti percentuali. L'introito supplementare verrà interamente attribuito al Fondo di compensazione AVS permettendogli così di raggiungere un grado di copertura sufficiente. Questo punto è già stato approvato dalle due Camere in prima lettura.
Il dossier torna al Consiglio nazionale.