Berset ha anche ricordato che già il 24 novembre scorso l'esecutivo federale aveva chiesto inequivocabilmente ai Cantoni di estendere l'obbligo di indossare le mascherine a scuola. Ma non tutte le autorità cantonali hanno seguito questo invito. Lo stesso dicasi per la raccomandazione di rendere obbligatori i test ripetitivi nelle sedi scolastiche, ha sottolineato il ministro della sanità.
A suo avviso, questo sarebbe l'unico modo per identificare e combattere rapidamente l'epidemia. Attualmente soltanto 15 cantoni stanno effettuando test ripetitivi, i cui costi sono assunti interamente dalla Confederazione.
Berset ha pure ricordato che ancora nella consultazione del 30 novembre scorso, il Consiglio federale aveva proposto di introdurre in tutta la Svizzera test a tappeto nelle scuole. Ma anche in questo caso i cantoni, a larga maggioranza, avevano respinto tale proposta. Per questo motivo il Governo aveva abbandonato tale misura.
Berset ha inoltre osservato come in un regime di "situazione particolare", ai sensi della Legge sulle epidemie, il Consiglio federale può introdurre solo con molta prudenza e in stretta coordinazione con le autorità cantonali misure restrittive a livello scolastico.
Infine, a un altro quesito sulle possibili conseguenze psicologiche delle quarantene sui bambini, Berset ha risposto che provvedimenti mirati quali le quarantene sono necessari per rompere le catene di trasmissione del virus, per esempio nelle scuole.
Il ministro della sanità ha ammesso che la quarantena possa rappresentare un peso per gli allievi. Tutto il possibile, a suo avviso, deve essere fatto per limitare tali situazioni, per esempio instaurando misure complementari nelle sedi scolastiche, quali i test regolari e l'obbligo della mascherina. Per questo motivo il Governo ha chiesto ai cantoni di prendere tali misure già da diverse settimane.