(ats) Le fondazioni non devono poter beneficiare di un esonero fiscale se retribuiscono i membri dei loro organi dirigenti per il loro lavoro. Con 113 voti contro 67 e 3 astenuti, oggi il Nazionale si è allineato al Consiglio degli Stati, appianando l'ultima divergenza che ancora opponeva le due Camere nel progetto di modifica del Codice civile volto a rafforzare l'attrattiva della Svizzera per le fondazioni.

La Camera del popolo, che finora aveva sempre insistito in favore di un'esenzione fiscale, ha così seguito la proposta della sua commissione preparatoria. Il dossier è quindi pronto per le votazioni finali.

Il progetto, che trae origine da una iniziativa parlamentare dell'ex "senatore" bernese Werner Luginbühl (PBD, ora Centro), vuole in particolare facilitare le modifiche minori all'atto costitutivo. In futuro, dovrebbe essere sufficiente un motivo oggettivo per effettuare una modifica di poco conto senza ricorrere ad atti notarili. Anche i diritti del fondatore saranno ottimizzati.

In origine, l'iniziativa parlamentare si componeva di otto punti. Di fronte alle critiche e per evitare la bocciatura del progetto, ne sono stati selezionati solo due. L'elemento centrale rimosso dal progetto riguardava gli incentivi fiscali e in particolare la possibilità di riportare donazioni su periodi di tassazione successivi, in caso di superamento del limite massimo della deduzioni per le donazioni.