Oggi la Camera dei Cantoni ha eliminato l'ultima divergenza col Nazionale, stralciando dalla legge l'obbligo di indicare anche l'indirizzo postale. Rimarrà invece la possibilità di contattare gli eletti via posta elettronica. Secondo il Parlamento, togliendo l'indirizzo postale si eviterà l'invio di corrispondenza non richiesta e si farà in modo che i deputati non vengano molestati al domicilio.
Tra i due rami del Parlamento sussisteva solo questa divergenza che i "senatori" hanno eliminato tacitamente. Durante i primi dibattiti alle Camere, il campo rosso-verde si è dichiarato sempre contrario a tale cambiamento della Legge sul Parlamento, perché - a suo dire - la trasparenza sulle nazionalità avrebbe un intento discriminatorio volto ad ingenerare il sospetto che vi siano cittadini di serie "A" e cittadini di serie "B".
Per la maggioranza dei due plenum, l'indicazione della nazionalità rappresenta invece un dato rilevante. Vari oratori hanno rinfacciato al campo rosso-verde un atteggiamento contraddittorio, dal momento che questo schieramento politico si erge a paladino della trasparenza ogniqualvolta si tratti di far luce sui legami di interesse degli eletti, fino a chiedere l'origine dei proventi derivanti da attività che nulla hanno a che fare col mandato del popolo, mentre si tira indietro su questo aspetto.