La scorsa settimana, in seconda lettura, il Nazionale aveva invece confermato di non voler tagliare nel personale federale. La proposta corrisponderebbe infatti a 120 posti di lavoro in meno.
Secondo il ministro delle finanze Ueli Maurer, il personale di cui dispongono i vari dipartimenti è necessario per adempiere i loro mandati. Anche Eva Herzog (PS/BL) ha messo in guardia da riduzioni "arbitrarie" che potrebbe portare un simile taglio trasversale. Oggi pure Olivier Français (PLR/VD) ha tentato invano di convincere i colleghi ad allinearsi al Consiglio nazionale, perché - a suo avviso - con questa decisione "i buoni allievi" potrebbero essere sanzionati tanto quanto i "cattivi allievi".
Ma la maggioranza borghese degli Stati ha deciso altrimenti.
Generosi solo con le famiglie
Con entrate per 78,642 miliardi e spese per 80,725 miliardi, il Consiglio federale si attende un deficit di circa 2 miliardi di franchi nel preventivo 2022 della Confederazione.
Le due Camere la settimana scorsa si erano già messe d'accordo su uscite supplementari per 256,6 milioni di franchi. Quella più significativa riguardava un pacchetto di 233 milioni di franchi per garantire a medio e lungo termine il finanziamento del Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF).
Il Nazionale si era mostrato un po' più generoso, decidendo di aumentare di circa 390'000 franchi i fondi per i progetti a favore dell'infanzia e dei diritti dei bambini. Oggi anche i "senatori", che finora avevano sempre rifiutato tale proposta, l'hanno accolta tacitamente.
Preventivo Stati rispetta freno indebitamento
Il preventivo scaturito dai dibattiti odierni della Camera dei cantoni rispetta il freno all'indebitamento per 22,8 milioni. I "senatori" non hanno quindo voluto iscrivere come spese straordinarie i 57,5 milioni destinati all'acquisizione di medicamenti e di prestazioni vaccinali, come aveva fatto il Nazionale. Questa misura permetterebbe di escludere le spese supplementari dal freno all'indebitamento.
La prima settimana della sessione, le due Camere avevano già incluso gli aiuti Covid ai trasporti pubblici (215 milioni) nelle spese straordinarie. Il ministro delle finanze aveva criticato questo "artificio".
Il dossier ritorna quindi al Nazionale per la terza lettura.