(ats) L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro "Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)" va bocciata. È quanto chiede il Consiglio nazionale con 156 voti contro 28, che propone però un controprogetto indiretto.

Per la maggioranza, l'iniziativa - che vuole fare in modo che le spese evolvano in modo corrispondente all'economia nazionale e ai salari medi, e che i premi rimangano finanziariamente sostenibili - è troppo vaga: fissa obiettivi senza spiegare come raggiungerli.

Ieri il relatore commissionale Philippe Nantermod (PLR/VS) ha detto che "la proposta può condurre a due situazioni contraddittorie: o diventa una tigre di carta, o causerà l'introduzione di un budget complessivo, il che significa, come avvenuto in altri Paesi, una limitazione delle cure a fine anno e un rinvio degli interventi medici necessari nel bilancio dell'anno successivo".

L'obiettivo di frenare la spirale dei costi della salute è però condiviso da tutti. Per questo motivo la Camera del popolo, con 104 voti contro 74 e 5 astenuti, ha approvato un controprogetto indiretto, elaborato sotto forma di revisione della legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal). Questo conterrà degli obiettivi a livello di costi e qualità. Gli attori responsabili della politica sanitaria definirebbero poi le misure correttive da adottare in caso di superamento dell'obiettivo di costo.

Il Consiglio federale dovrà poi ridurre immediatamente le indennità in eccesso nell'obsoleta struttura tariffale Tarmed nel settore delle cure mediche ambulatoriali. Altra novità: qualora una convenzione tariffale non dovesse soddisfare i criteri di economicità e appropriatezza e i partner tariffali non si saranno accordati entro un anno su un adeguamento, l'autorità potrà intervenire. Altre misure riguardano le tariffe e le analisi di laboratorio.

Il dossier va ora al Consiglio degli Stati.