A volte la decisione di allontanamento non è attuabile perché si tratta di persone provenienti da Paesi a rischio e che rifiutano il loro rimpatrio o il loro rimpatrio forzato non è ammesso, per cui rimangono in Svizzera per anni senza poter lavorare, ha fatto notare il ticinese, aggiungendo che spesso finiscono emarginate socialmente e professionalmente, e dipendono dall'assistenza sociale.
È una situazione paradossale visto che si tratta di persone formate, il cui contributo professionale è richiesto e apprezzato dal mondo del lavoro, ha rilevato ancora Regazzi. Essi contribuiscono infatti al mercato del lavoro e all'economia svizzera e sarebbe sensato che potessero continuare a farlo in attesa della loro partenza.
La mozione sarebbe in contraddizione con gli obiettivi dell'asilo in Svizzera, compresa l'accelerazione delle procedure entrata in vigore nel 2019, ha dichiarato invano la consigliera federale Karin Keller-Sutter.