In caso di di quest'ultima, la comunicazione attraverso le reti pubbliche non sarebbe più garantita. Il funzionamento del sistema Polycom sarebbe pertanto un fattore decisivo per le autorità e le organizzazioni attive nel campo del salvataggio e della sicurezza ai fini della gestione della situazione di crisi. I suoi 750 trasmettitori permettono infatti di comunicare tra di loro in tutte le circostanze.
I nuovi impianti funzioneranno con batterie agli ioni di litio, caricate con elettricità da fonti di energia rinnovabile e le cui emissioni sono chiaramente ridotte rispetto a quelle dei gruppi elettrogeni di emergenza. La soluzione proposta è destinata a garantire 72 ore di autonomia, ha spiegato François Pointet (PVL/VD) a nome della commissione.
Il credito adottato oggi copre le spese di capitale una tantum per il materiale nel periodo 2023-2026 e i costi di esercizio e manutenzione fino al 2035.
Il credito si compone di due tranche: la prima, da 41,2 milioni, comprende l'equipaggiamento completo con sistemi di emergenza. La seconda, da 18,8 milioni, copre i costi aggiuntivi nel caso in cui dalla prova di fattibilità emergessero risultati che rendono parzialmente o interamente impossibile la realizzazione della variante con le batterie agli ioni di litio.