A preoccupare il PLR sono le riserve di gas per il prossimo inverno. Il partito chiede in particolare a che punto siano le trattative con i Paesi limitrofi e quali conseguenze avrebbe sugli stock di greggio il previsto passaggio dal gas all'olio negli impianti bicombustibili in caso di interruzione delle forniture.
I Verdi si interrogano invece sul sostegno alle aziende. Secondo gli ecologisti, ci vuole un piano specifico per i grandi consumatori di corrente: dovrebbero essere concessi prestiti a corto termine senza interessi o con tassi molto bassi come era stato fatto durante la crisi del Covid.
Da parte sua, il PS si domanda se degli aiuti siano previsti per le economie domestiche con redditi modesti e per le imprese confrontate con l'aumento talvolta vertiginoso dei prezzi dell'elettricità. Propone quindi la creazione di un fondo per ammortizzare le spese eccezionali delle società ad alto consumo di energia elettrica per il 2023.
Anche il gruppo del Centro teme per le PMI interessate dal rialzo dei prezzi. Come i Verdi, è favorevole a crediti per dei casi di rigore. Pone inoltre una serie di domande per sapere come ridurre il consumo di energia da un lato e dall'altro incrementare il quantitativo a disposizione.
I Verdi liberali chiedono precisazioni sul numero di aziende toccate dall'aumento dei costi. Il partito si interroga poi sull'impatto che ciò avrà concretamente sui prezzi di prodotti di prima necessità come il pane o sulle uscite al ristorante.
Infine, l'UDC deplora una volta di più il fallimento della Strategia energetica 2050 e incalza l'esecutivo sulle misure a corto e lungo termine per prevedere meglio le capacità di produzione e i consumi. Si chiede anche se l'eventuale surplus di entrate dell'IVA, derivante dall'incremento dei prezzi del carburante, tornerà in qualche modo alla popolazione.