Il Consiglio nazionale aveva invece sostenuto lo scorso novembre un'iniziativa della sua commissione delle istituzioni politiche che voleva sostituire l'espressione "l'appartenenza di un gruppo" con "l'appartenenza a un partito".
Per la maggioranza del Nazionale, l'aumento esponenziale delle sotto-congiunzioni negli ultimi 20 anni aveva portato ad abusi, con conseguenti sotto-congiunzioni tra liste di diversi partiti nelle elezioni del Consiglio nazionale. Da qui la necessità di fare chiarezza.
Tuttavia, oggi il Consiglio degli Stati ha respinto l'iniziativa, che è così archiviata, sottolineando che la parola "partito" non è più precisa di "gruppo". Ed è proprio nelle sotto-congiunzioni che i gruppi sono spesso molto importanti.
Oltre ai partiti, all'interno dei medesimi vi sono anche movimenti. Impedire loro di partecipare alle elezioni equivarrebbe a limitare i diritti politici.