(ats) Non ci sarà alcuna sottocommissione congiunta per indagare su scandali di vasta portata. Oggi il Consiglio degli Stati ha respinto per 26 voti a 18 la proposta della Conferenza di conciliazione, approvata invece ieri dal Nazionale. Il dossier è liquidato.

Il disegno di legge prevedeva che le quattro commissioni parlamentari di vigilanza (gestione e finanze) istituissero una sottocommissione congiunta quando devono trattare casi particolarmente complessi.

La divergenza che ha diviso le Camere riguardava l'accesso alle informazioni. Nelle sue deliberazioni, la Conferenza di conciliazione ha approvato le proposte uscite dal Consiglio nazionale, ossia che la futura sottocommissione abbia accesso ai verbali delle riunioni del Consiglio federale e ai documenti classificati come "segreti", e che possa convocare anche persone per svolgere le proprie indagini. Questi diritti estesi sarebbero stati possibili solo in caso di necessità.

Il Consiglio degli Stati si è sempre detto contrario a concedere alla futura sottocommissione un accesso illimitato alle informazioni. Oggi la Camera dei cantoni ha ribadito questa posizione, respingendo le proposte della Conferenza di conciliazione: un voto che equivale all'archiviazione pura e semplice del progetto.

Secondo Daniel Fässler (Centro/AI), che ha chiesto di respingere la proposta di compromesso, il Parlamento non ha bisogno di sottocommissioni ad hoc: gli attuali strumenti di controllo del parlamento bastano e avanzano.