(ats) La proposta della Commissione dell'economia del Consiglio degli Stati di legare il Progetto fiscale 17 al risanamento dell'AVS è stata generalmente ben accolta a sinistra. UDC e ambienti economici sono invece scettici.

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Il Partito socialista giudica "accettabile" e "ragionevole" il compromesso raggiunto dalla commissione. La decisione permetterà di "togliere la pressione finanziaria che pesa attualmente sul fondo AVS". "In questo modo guadagniamo tempo prezioso per trovare una soluzione ragionevole e duratura per risanare l'AVS. Per noi il progetto di innalzare l'età di pensionamento delle donne sarebbe così definitivamente morto e sepolto", dichiara il presidente Christian Levrat, citato in un comunicato.

La Gioventù socialista (GISO) è di tutt'altro parere. Il progetto "non tiene conto del chiaro no della popolazione a nuovi regali fiscali ai grandi azionisti" e prevede sgravi più consistenti rispetto alla proposta del Consiglio federale. Il collegamento con il finanziamento dell'AVS "non è significativo né comprensibile in termini di contenuto". "Ci si inginocchia davanti ai grandi azionisti e all'aristocrazia finanziaria della piazza zurighese", ha commentato la presidente della GISO, Tamara Funiciello.

L'UDC ha preso atto della proposta e ora verificherà "le conseguenze finanziarie per la classe media e le piccole e medie imprese". Se il risanamento dell'AVS verrà integrato al Progetto fiscale, l'UDC esigerà che anche l'aumento dell'età di pensionamento delle donna a 65 anni venga incluso.

Economiesuisse è soddisfatta sopratutto per la decisione dei lasciare maggiore libertà ai cantoni per quanto riguarda l'imposizione dei dividendi. Il collegamento con l'AVS "non contribuisce in niente all'efficacia del progetto", afferma l'organizzazione delle imprese svizzere.

Per l'Unione svizzera degli imprenditori l'abbinamento politica fiscale e sociale è "discutibile" e addirittura "rischioso" perché renderebbe ancora più complicato il progetto.