La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha proseguito la sua analisi della situazione relativa alle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea. Ha sentito il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e l’ambasciatore Petros Mavromichalis, capo della Delegazione dell’UE per la Svizzera. La Commissione chiede all’unanimità di essere consultata dopo i colloqui esplorativi con l’UE.

Durante la seduta la Commissione ha dapprima discusso con il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e la segretaria di Stato Livia Leu sullo stato dei colloqui esplorativi con la Commissione europea. Sinora sono stati condotti due colloqui esplorativi in merito alle proposte del Consiglio federale per un nuovo pacchetto negoziale. I membri della CPE-S erano interessati in particolare al tipo di classificazione attribuito alla lettera, divenuta di dominio pubblico la settimana scorsa, inviata dal rappresentante della Commissione europea alla segretaria di Stato Leu. Essi si sono inoltre informati riguardo all’ulteriore modo di procedere nei colloqui esplorativi e ai passi necessari per un eventuale avvio dei negoziati. La CPE-S si è detta delusa dello stato della procedura e ha pertanto deciso all’unanimità di esigere che, dopo i colloqui esplorativi, il Consiglio federale la consulti formalmente come previsto dall’articolo 152 capoverso 5 della legge sul Parlamento.

Nel pomeriggio, la Commissione ha sentito il capo della Delegazione UE per la Svizzera, l’ambasciatore Petros Mavromichalis. Discutendo con quest’ultimo, la Commissione ha chiesto informazioni circa la posizione dell’UE sulla proposta del Consiglio federale di sancire singolarmente le soluzioni istituzionali nei vari accordi di accesso al mercato. Ha inoltre approfondito con l’ambasciatore UE le condizioni per l’avvio di colloqui intesi ad associare la Svizzera al programma quadro di ricerca UE Orizzonte Europa.

Ulteriori temi

In presenza del presidente della Confederazione Ignazio Cassis, la Commissione ha discusso dei recenti sviluppi in Ucraina. In tale contesto ha potuto chiarire la situazione geopolitica e strategica, come pure delineare i futuri scenari per la difesa del continente europeo e della Svizzera. In primo luogo, ha approfondito gli elementi della nuova architettura di sicurezza europea, il futuro del partenariato per la pace nonché la protezione degli impianti nucleari. Ha parimenti tematizzato l’eventuale adesione della Svezia e della Finlandia all’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO) e le conseguenze di un simile passo per la loro neutralità. Ha altresì trattato temi umanitari, ad esempio la visita ai prigionieri russi e ucraini da parte del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR). La CPE-S ha inoltre discusso con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), della politica svizzera in materia di sanzioni contro la Russia e della compatibilità con il diritto vigente e la politica della neutralità. La Commissione è stata inoltre informata sulla strategia europea in materia di sanzioni, sulla sua attuazione in Svizzera e sulle differenze attuative nei singoli Paesi.