La Commissione ha concluso i suoi lavori relativi a una richiesta dell’Unione svizzera delle arti e mestieri e di alcune banche svizzere concernente il rispetto del principio di legalità da parte della FINMA. Ritiene che non vi sia la necessità di approfondire ulteriormente la questione da parte dell’alta vigilanza parlamentare.

Nell’ambito di una richiesta presenata dall’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e da alcune banche svizzere, la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) ha esaminato l’attività della FINMA in materia di regolamentazione, rivolgendo un’attenzione particolare alle critiche secondo cui quest’ultima non rispetterebbe i principi di legalità e di proporzionalità.

La competente Sottocommissione DFF/DEFR della CdG-S ha dedicato numerose sedute alla questione e in tali occasioni ha sentito il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) nonché alcuni rappresentanti dell’USAM, di alcune banche svizzere, dell’Associazione svizzera dei banchieri e della FINMA. Fondandosi sui risultati scaturiti dai lavori della sua sottocommissione, la CdG-S è giunta alla conclusione che non vi sono le condizioni per approfondire le indagini. Le Commissioni della gestione delle Camere federali intervengono presso unità che per legge sono autonome soltanto se indizi pertinenti e concreti fanno pensare che il loro buon funzionamento sia messo in pericolo.

Secondo la Commissione nel caso presente non esistono indizi in tal senso: il sospetto di pretese violazioni sistematiche del principio di legalità da parte della FINMA non ha trovato conferma. Gli interessati hanno peraltro sempre la possibilità di ricorrere contro le decisioni di quest’ultima. La giurisprudenza si esprime chiaramente contro le menzionate accuse nei confronti della FINMA. Inoltre quest’ultima e il DFF sono consapevoli delle critiche sollevate e si sforzano di trovare soluzioni. Hanno peraltro già intensificato il dialogo con gli interessati nonché attuato le prime misure (tavola rotonda, simposio sulle banche di piccole dimensioni). Da ultimo, sono stati fatti anche diversi sforzi sul piano politico: nel quadro dei lavori dettati dai relativi interventi parlamentari, il legislatore è tenuto in ultima analisi a decidere la portata futura dell’attività della FINMA in materia di regolamentazione. Per tutte queste ragioni la Commissione ha deciso di concludere l’esame di questa istanza di vigilanza ritenendo che non vi sia la necessità di approfondire ulteriormente la questione da parte dell’alta vigilanza parlamentare.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Anne Seydoux-Christe (PPD/JU), la Commissione si è riunita a Berna il 3 luglio 2018.