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19.3767 Postulato

Clima e mercato finanziario. Esaminare l'opportunità e le modalità di impostare le tasse di bollo in forma modulare in base a criteri di compatibilità climatica

Depositato da:
Thorens Goumaz Adèle Thorens Goumaz Adèle

Gruppo dei Verdi

Partito ecologista svizzero

Ripreso da:
Oppositori:

Data del deposito:
20.06.2019
Depositato in:
Consiglio nazionale
Stato delle deliberazioni:
Liquidato

Il Consiglio federale è incaricato di redigere un rapporto sull'opportunità e le modalità di impostare le tasse di bollo in forma modulare in base a criteri di compatibilità climatica.

La crisi climatica rappresenta un rischio finanziario ampiamente riconosciuto dall'ambiente scientifico come pure in seno al settore finanziario. Gli investimenti in un'economia a basse emissioni di gas serra sono sempre più considerati un'opportunità, anche dal Consiglio federale. Tuttavia, si continua a investire importi considerevoli in energie fossili, contrastando così l'articolo 2, capoverso 1, lettera c dell'Accordo di Parigi, secondo la quale i flussi finanziari devono essere resi "compatibili con un percorso che conduca a uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra e resiliente al clima". E dunque necessario esaminare degli incentivi per favorire investimenti che contribuiscano alla decarbonizzazione della nostra economia e orientare così la nostra piazza finanziaria verso il promettente futuro del mercato finanziario sostenibile. Una possibile alternativa consisterebbe nell'impostare le tasse di bollo in forma modulare, rendendo non solo più attrattivi gli investimenti favorevoli ad un'economia a basse emissioni di CO2, ma contribuendo anche a una migliore internalizzazione dei costi derivanti dai rischi climatici. Nel rapporto del Consiglio federale dovrebbero essere trattate nello specifico le seguenti questioni:

- Su quale classificazione o criterio di riferimento potrebbe basarsi una simile differenziazione delle tasse di bollo? L'UFAM ha pubblicato uno strumento di diagnostica della compatibilità climatica, ma anche in Europa sono in corso delle ricerche in merito.

- Qual è il livello di differenziazione delle tasse di bollo a partire dal quale ci si potrebbe aspettare un effetto incentivante? Sarebbe opportuno prendere in considerazione una riduzione delle tasse di bollo per i prodotti più compatibili da un punto di vista climatico? Se si desidera mantenere la neutralità finanziaria, sarebbe ragionevole combinare una simile misura con un aumento delle tasse di bollo per i prodotti più svantaggiosi al clima? E possibile prendere in considerazione ulteriori alternative?

- Sarebbe opportuno collegare tali misure a degli obiettivi, in modo che possano essere sospese una volta raggiunti gli obiettivi o potenziate in caso contrario?

- Quali basi legali dovrebbero essere modificate affinché tali misure possano essere prese in considerazione?

Nella seduta del 26 giugno 2019, nel quadro della discussione sulle modalità d'intervento in vista di una piazza finanziaria sostenibile, il Consiglio federale ha avuto modo di informarsi sugli sviluppi, sulle iniziative attuali e sull'impegno della Svizzera a livello internazionale. In linea di principio devono essere predisposte delle condizioni quadro ottimali che consentano alla piazza finanziaria svizzera di essere competitiva sul piano delle finanze sostenibili. Entro la primavera del 2020 un gruppo di lavoro trasversale a diverse autorità dovrà presentare un rapporto che contenga considerazioni e proposte (cfr. comunicato stampa del 26 giugno 2019: "Il Consiglio federale discute di finanza sostenibile e definisce l'ulteriore modo di procedere").

Nelle considerazioni menzionate in precedenza le misure fiscali nel settore dei mercati finanziari non sono prioritarie. Le tasse di bollo prelevate dalla Confederazione sono imposte sulle transazioni giuridiche la cui riscossione è correlata agli aumenti di capitale (tassa di emissione), alla negoziazione di titoli (tassa di negoziazione) o a determinate prestazioni assicurative (tassa sui premi di assicurazione). Le tasse di bollo non hanno lo scopo di incentivare i prodotti finanziari sostenibili. Un riassetto di queste tasse che tenga conto degli obiettivi climatici richiederebbe una base legale che definisca gli obiettivi da associare alle singole misure.

L'identificazione degli obiettivi da raggiungere e una decisione che qualifichi i prodotti d'investimento rispetto alla compatibilità ambientale e climatica dovrebbero costituire i presupposti per qualsiasi considerazione sull'elasticità della domanda. In definitiva spetterebbe alle autorità fiscali operare una distinzione tra i prodotti finanziari che beneficerebbero dell'esenzione dalle tasse di bollo e i prodotti finanziari che continuerebbero a esserne assoggettati. Un riassetto delle tasse di bollo di questa portata sarebbe alquanto dispendioso sul piano tecnico. La definizione di criteri distintivi chiari per consentire una riscossione delle tasse di bollo in funzione degli obiettivi climatici non sembra realizzabile nella prassi. Anche se sul piano legislativo risultasse realistico giungere a una simile distinzione e al conseguente sgravio fiscale nell'ambito delle tasse di bollo, la valutazione del mercato sarebbe in ultima analisi incerta e l'effetto incentivante molto discutibile.

Infine, entro l'autunno del 2019 il Dipartimento federale delle finanze elaborerà un progetto da porre in consultazione per una riforma generale dell'imposta preventiva. Il progetto deve contenere anche un mandato di verifica che contempli l'abolizione della tassa di negoziazione sui prestiti svizzeri. Una siffatta riforma gioverebbe anche all'emissione di "green bonds".

Il Consiglio federale propone di respingere il postulato.

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