Durante tutta la campagna relativa alla legge sul CO2 gli oppositori hanno ripetutamente e ampiamente declamato nella stampa di tutto il Paese che l'attuazione della legge sul CO2 avrebbe provocato disdette di massa e forti aumenti degli affitti.
Il popolo svizzero ha infine respinto la legge.
Ma vista la durata limitata dell'attuale legislazione sul CO2, il Consiglio federale non può che proporre al più presto una nuova regolamentazione per rispettare gli impegni assunti dalla Svizzera con la ratifica dell'Accordo di Parigi.
Nel contesto di questa nuova regolamentazione sarà importante rispondere alle preoccupazioni sollevate durante la campagna. Il nuovo progetto di legge dovrà quindi comprendere delle regole che permettano di prevenire le disdette di massa e gli aumenti abusivi degli affitti dopo il risanamento energetico degli edifici in locazione.
Si tratta di un problema importante non soltanto perché riguarda un gran numero di appartamenti in affitto, ma anche perché il costo totale dei lavori di risanamento è stimato a 75 miliardi di franchi (UBS).
Occorre sottolineare che la legislazione ginevrina non consente al proprietario di un immobile, tranne in situazioni particolari, di dare la disdetta a un suo inquilino per ottenere un'autorizzazione di risanamento o ristrutturazione dell'immobile. È interessante notare che nonostante questa legge, gli investitori istituzionali - grandi proprietari di edifici in affitto - effettuano a Ginevra e nel resto della Svizzera importanti lavori di ristrutturazione e/o di risanamento energetico senza sfrattare gli inquilini e organizzando i lavori di conseguenza. Sotto il profilo tecnico questo risultato ginevrino è attuabile anche nel resto della Svizzera. Sarebbe quindi saggio recepire la regolamentazione di Ginevra nel futuro progetto di legge nazionale. In questo modo si potranno evitare disdette di massa del tutto evitabili garantendo nel contempo al locatore un giusto ritorno sul suo investimento.
Attualmente, la corretta applicazione del Codice delle obbligazioni svizzero per quanto concerne il diritto di locazione non comporta necessariamente un aumento degli affitti o semmai a un aumento contenuto in caso di risanamento energetico di un immobile in locazione. Tenendo conto di tutti i fattori che incidono sull'affitto (tasso d'interesse di riferimento, ISPC, costi di manutenzione e rendimento dei lavori di ristrutturazione o valore aggiunto), gli affitti dovrebbero rimanere stabili o al massimo subire solo lievi aumenti. C'è il timore, tuttavia, che i lavori di risanamento fungano da "booster di rendimento", come scrive la NZZ am Sonntag nell'edizione del 23 maggio 2021.
È quindi necessario rassicurare gli inquilini del nostro Paese. Un sistema di controllo preventivo della corretta applicazione della legge in materia di affitti durante i lavori di risanamento, come esiste in alcuni Cantoni, permetterebbe di evitare abusi e aumenti ingiustificati.