Quello sugli autobus è solo uno degli aspetti dell'OIF, è però quello che ha suscitato maggiori discussioni oggi in aula. Il progetto prevede tutta una serie di altre misure che non sono state minimamente contestate in Parlamento.
Lo scopo dell'OIF è di migliorare l'attuale sistema sul lungo periodo, aumentandone la trasparenza e l'efficienza e riducendo il potenziale di discriminazione nell'accesso all'infrastruttura da parte delle imprese del settore. Nel presentare il messaggio, il governo ha però escluso la completa separazione fra infrastruttura ed esercizio ritenendola "penalizzante oltre che non necessaria".
L'oif intende poi rafforzare i diritti dei passeggeri. I viaggiatori muniti di biglietto potranno ad esempio essere risarciti in caso di forte ritardo. Chi viaggia con un abbonamento non avrà invece diritto ad alcun rimborso.
Come detto, tutte queste disposizioni sono state approvate senza discussioni. L'unico tema che ha fatto - a lungo - discutere il Nazionale è stata la volontà della commissione preparatoria di introdurre delle disposizioni per limitare l'espansione degli autobus a lunga concorrenza. Con 122 voti contro 69 e 2 astenuti, la Camera del popolo ha però preferito rimanere alla situazione attuale e ha respinto il giro di vite proposto.
Da notare che in un primo tempo - il 9 marzo dello scorso anno - il Consiglio nazionale aveva deciso di rinviare l'intero dossier al Consiglio federale con l'incarico di trasformare FFS Cargo in una impresa autonoma. Nel maggio successivo gli Stati avevano però respinto tale eventualità giudicandola prematura. I "senatori" preferivano attendere un rapporto del Consiglio federale sul tema prima di prendere una decisione in merito.
Nel frattempo tale documento è stato pubblicato. La competente commissione del Nazionale ha approvato le proposte del Consiglio federale che prevedono di mantenere FFS Cargo in seno al gruppo FFS, ma con un proprio consiglio di amministrazione rafforzato. L'esame dettagliato dell'OIF ha così potuto iniziare. Il dossier passa ora agli Stati.