(ats) La Svizzera dovrebbe dotarsi di una legislazione "anti-burocrazia" per alleviare l'economia e soprattutto le piccole e medie imprese (PMI). Il Nazionale ha adottato oggi - con 112 voti contro 75 e 2 astenuti - una mozione di Sandra Sollberger (PS/BL). Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.

La nuova legge per ridurre la densità normativa e agevolare lo sgravio amministrativo delle imprese dovrebbe ispirarsi sulle esperienze fatte in cantoni quali Argovia, Zurigo, Basilea Città e Basilea Campagna. Secondo l'autrice della mozione, occorre assolutamente agire perché si tratta di una questione di vita o di morte per le PMI.

Il Consiglio federale riteneva prematuro il progetto. A suo avviso, non si dispone ancora della distanza necessaria per misurare l'efficacia delle leggi cantonali. La Confederazione non è tuttavia rimasta inattiva.

Misure sono già state prese, come lo sportello unico per le imprese, ha sottolineato invano il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann. Il governo ha adoperato diversi strumenti - analisi di impatto della regolamentazione, proposte di misure per un alleggerimento amministrativo - per alleviare l'economia. L'esecutivo vigila pure affinché le disposizioni introdotte siano davvero utili.

La Camera del popolo ha pure sostenuto - con 110 voti contro 78 e 2 astenuti - una mozione di Hans-Ulrich Bigler (PLR/ZH) che chiede l'introduzione di un "freno alla regolamentazione", divenuta a suo dire invadente. Se un progetto di legge concerne più di 10'000 imprese, esso dovrebbe essere adottato dal Parlamento con una maggioranza qualificata. Anche questo dossier passa agli Stati.

I deputati hanno invece respinto - con 107 voti contro 81 e 1 astenuto - una mozione di Magdalena Martullo (UDC/GR) che si lamentava della crescita eccessiva delle norme. La figlia di Christoph Blocher proponeva che per ciascuna legge entrata in vigore, se ne aboliscano altre due. Il costo supplementare sarebbe compensato da un doppio risparmio.

Vi è già un rapporto in corso su questo tema, ha replicato Johann Schneider-Ammann, aggiungendo che il Parlamento non dovrebbe moltiplicare gli interventi che chiedono la stessa cosa.