(ats) Tre consiglieri nazionali hanno interrogato oggi il governo nella consueta "Ora delle domande" sulla difficile situazione creatasi in seno all'Agenzia telegrafica svizzera (Ats) in seguito alla ristrutturazione decisa ad inizio anno. Matthias Aebischer (PS/BE) ha chiesto al Consiglio federale se l'Ats è ancora in grado di fornire le prestazioni fissate nel contratto concluso con la Confederazione dopo il taglio di 36 posti di lavoro a tempo pieno su 150 deciso dalla direzione.

La ministra della comunicazione Doris Leuthard ha ribadito "il ruolo importante" svolto dall'agenzia nel paesaggio mediatico svizzero. "Ma - ha aggiunto - l'Ats è una società di diritto privato e non è titolare di alcun mandato di servizio pubblico formale sancito dalla legge".

La ministra della comunicazione Doris Leuthard ha tuttavia precisato che, secondo il contratto di prestazioni tra l'agenzia e la Cancelleria federale a nome della Confederazione, le notizie dell'Ats servono da "strumento di lavoro interno per il Consiglio federale, il Parlamento e tutti i collaboratori dell'amministrazione federale". Stando alla consigliera federale, tali informazioni sono a disposizione anche dei giornalisti accreditati presso il Centro dei media di Palazzo federale a Berna e la sala stampa del Palazzo delle Nazioni a Ginevra.

"In altre parole, ha spiegato la consigliera federale Leuthard, la Cancelleria federale non sovvenziona l'Ats, ma riceve dall'agenzia, contro pagamento, prestazioni chiaramente definite". Per quanto riguarda il progetto di destinare dal 2019 all'Agenzia telegrafica svizzera 2 milioni di franchi all'anno prelevandoli dal canone radiotelevisivo, la consigliera federale ha rilevato che "lo scopo è di sostenere le prestazioni giornalistiche dell'Ats e non i suoi azionisti".

Parità delle lingue

Successivamente Marco Romano (PPD/TI) ha chiesto al Consiglio federale se quest'ultimo intende confermare l'abbonamento ai servizi dell'Ats anche se, con la ristrutturazione decisa ad inizio anno, la parità delle lingue non fosse più data.

In questo caso, nella sua risposta, la ministra della comunicazione, ha spiegato che "il contratto valido fino al 31 dicembre 2019 disciplina che l'Ats deve fornire prestazioni della medesima qualità in tutte le regioni della Svizzera e in lingua tedesca, francese e italiana. La Cancelleria federale verifica il rispetto delle prestazioni contrattuali concordate. Il mancato rispetto di tali prestazioni avrebbe come conseguenza una riduzione dei prezzi e delle trattative ulteriori".

La Leuthard ha aggiunto che "il Consiglio federale non ha voce in capitolo per assicurare la parità di trattamento delle minoranze linguistiche in seno all'Ats". Tuttavia, "in virtù della legge sulle lingue il governo ha proposto di sostenere il servizio di base dell'Ats in francese e in italiano. Il tutto sarebbe vincolato da un mandato di prestazioni che obbligherebbe l'agenzia a offrire prestazioni analoghe in tutte le lingue ufficiali", ha precisato.

Ats e Agentura da Novitads Rumantscha

Infine, Silva Semadeni (PS/GR) ha chiesto al governo se in seguito alla soppressione dei posti all'Ats, il servizio di base nelle quattro lingue nazionali sarà ancora garantito. La parlamentare poschiavina faceva esplicito riferimento anche all'agenzia in lingua romancia, l'Agentura da Novitads Rumantscha.

La consigliera federale Leuthard ha risposto che "nell'ambito delle deliberazioni concernenti il Messaggio sulla cultura 2016-2020 si è cercato di compensare i costi del contributo dell'Ats e dell'Agentura da Novidats Rumantscha allo scambio culturale". Una proposta in tal senso, presentata dai consiglieri nazionali Christine Bulliard (PPD/FR) e Martin Candinas (PPD/GR) per aumentare il limite per la voce di spesa "lingue e comprensione" è stata tuttavia respinta dal Parlamento.

Parallelamente ai quesiti posti oggi, negli scorsi giorni altri interventi parlamentari riguardanti la difficile situazione dell'Ats sono stati inoltrati in Parlamento. Il Consiglio federale dovrà quindi nuovamente esprimersi sull'agenzia di stampa nazionale e il suo ruolo di servizio pubblico.