Tenuto conto dei rapporti di forza in aula, anche la Camera del popolo dovrebbe raccomandare la bocciatura dell'iniziativa, e del controprogetto diretto, ossia a livello costituzionale, presentato dal consigliere nazionale Martin Bäumle (PVL/ZH): PPD, PLR, PBD, UDC e in parte il PS si sono espressi sia contro la proposta dei giovani ecologisti sia contro il controprogetto.
Il voto finale si terrà la settimana prossima, dopo che avranno parlato gli oltre 30 oratori annunciatisi e il Consiglio federale.
L'iniziativa vuole vietare, a tempo indeterminato, l'estensione delle zone edificabili in Svizzera. Ne ammette di nuove solo se si procede al cosiddetto "dezonamento" di un'altra superficie di dimensioni equivalenti e con una qualità del suolo comparabile.
Lo scopo del testo è di favorire uno sviluppo degli insediamenti centripeto e di elevata qualità (densificazione) e di autorizzare fuori della zona edificabile esclusivamente edifici e impianti a ubicazione vincolata destinati all'agricoltura dipendente dal suolo o edifici a ubicazione vincolata d'interesse pubblico.
A nome del PS, Silva Semadeni (GR) ha giustificato la radicalità della proposta con la preoccupazione della popolazione per la speculazione edilizia, come dimostra il "sì" all'iniziativa Weber per limitare le residenze secondarie. Tuttavia, ha ammesso che una parte del partito è divisa e non voterà né per l'iniziativa né per il controprogetto, poiché entrambi di difficile applicazione. Inoltre, il popolo ha appena approvato la nuova legge sulla pianificazione del territorio che va nella direzione auspicata dai Giovani Verdi. Bisogna quindi lasciare ai Cantoni e ai Comuni il tempo necessario per adeguarsi, e non mandare tutto al macero.
Un'opinione condivisa dagli altri partiti contrari all'iniziativa e al controprogetto diretto, secondo cui la proposta di modifica costituzionale non tiene conto delle particolarità dei singoli Cantoni e Comuni. Essa, inoltre, avrebbe un effetto frenante sull'economia: molte aziende - anche agricole - potrebbero rinunciare ad insediarsi in un determinato territorio, oppure verrebbe impedito loro di espandersi. "È inimmaginabile - ha dichiarato Franz Ruppen (UDC/VS) - pensare di costruire una porcilaia all'interno di una zona densamente abitata per compensare la trasformazione di una zona agricola in zona edificabile". Secondo diversi esponenti democentristi, per rallentare la dispersione degli insediamenti basterebbe limitare l'immigrazione, proprio ciò che gli ecologisti non vogliono.
Per Hans Gründer (PBD/BE), l'iniziativa non mira solo a proteggere il suolo destinato all'agricoltura, ma vuole lo status quo, trasformando il Paese in una specie di "Heidiland" o museo a cielo aperto. Certo, ha ammesso, la densificazione è una buona cosa in sé, ma l'economia del Paese ha bisogno di flessibilità mentre l'iniziativa è troppo rigida. Essa impedirebbe, per esempio, anche la costruzione di nuove strade o altre infrastrutture indispensabili.
Per i sostenitori dell'iniziativa e del controprogetto, il testo dei Giovani Verdi risponde a una necessità impellente: ogni giorno, una superficie di otto campi da calcio viene cementificata a scapito dell'agricoltura. "Nel 2050, se si andrà avanti di questo ritmo, avremo una superficie cementificata pari al canton Neuchâtel", ha messo in guardia Bastien Girod (Verdi/ZH).
A suo dire, vi sono molte persone che approfittano della situazione attuale, in primis gli agricoltori, che grazie al cambiamento di destinazione dei loro campi "si ritrovano milionari dalla sera alla mattina". Per Girod è necessario agire ora per limitare la scomparsa di zone agricole.
Nelle zone edificabili attuali vi è posto ancora per 1,8 milioni di persone, ha fatto notare il deputato ecologista criticando le osservazioni UDC sull'immigrazione. A suo dire, non v'è alcun legame tra questo fenomeno e la dispersione degli insediamenti.