(ats) Le norme in materia di revisione dei conti delle piccole e medie imprese (PMI) non hanno bisogno di essere riviste. Il Consiglio degli Stati ha affossato oggi - seppur di misura, con 21 voti contro 19 - un'iniziativa parlamentare di Daniela Schneeberger (PLR/BL). La maggioranza ha ritenuto inopportune tali proposte.

La consigliera nazionale del PLR voleva esentare le PMI da compiti amministrativi ritenuti inutili. A suo avviso, la volontà del Parlamento non è stata rispettata. L'Autorità federale di sorveglianza dei revisori (ARS) tende sempre più spesso a sottoporre il controllo limitato alle disposizioni più severe previste per la revisione ordinaria, vanificando gli intenti del legislatore.

Il sistema attuale sta dando buoni frutti, ha sottolineato il "senatore" Christian Levrat (PS/FR) a nome della maggioranza commissionale. Con le proposte di Daniela Schneeberger, il controllo limitato si riassumerebbe a una sorta di prestazione di consulenza la cui utilità sarebbe rimessa in discussione. Si corre inoltre il rischio di una diminuzione della qualità.

L'indipendenza dei revisori è molto importante, in particolare per la salvaguardia degli interessi dei creditori, dei clienti, degli impiegati e degli azionisti minoritari, ha spiegato Levrat. La loro protezione potrebbe essere ridotta. A suo avviso, la possibilità di essere nel contempo organo di revisione e azionista provocherebbe immancabilmente conflitti di interesse.

Una forte minoranza di destra riteneva invece necessario legiferare in materia. Ha pertanto tentato invano di convincere il plenum ad analizzare le proposte contenute nell'iniziativa parlamentare per alleggerire l'onere amministrativo delle PMI. A suo avviso, il Parlamento potrebbe sempre distanziarsi per trovare soluzioni migliori.