La Confederazione considera che qualsiasi soluzione al conflitto mediorientale debba basarsi su una soluzione globale negoziata dello statuto finale di Gerusalemme, che sia rispettoso dei diritti e delle aspirazioni di tutte le parti interessate, ha spiegato il ministro degli esteri.
La posizione elvetica non è diretta contro Israele. Le relazioni tra la Svizzera e lo Stato ebraico sono del resto eccellenti, ha sostenuto Cassis. La decisione di mantenere l'ambasciata a Tel Aviv è piuttosto legata al rispetto del diritto internazionale, ha aggiunto il ministro degli esteri prendendo posizione su un postulato di Alfred Heer (UDC/ZH) poi ritirato.
Nel suo atto parlamentare lo zurighese chiedeva di valutare l'eventuale trasferimento a Gerusalemme dell'ambasciata svizzera. "Gerusalemme è sede della Knesset e della Corte suprema israeliana", ha ricordato Heer rammentando che in occasione della stipula dell'accordo di pace con Israele, Anwar al-Sadat, l'allora presidente egiziano, ha tenuto un discorso proprio a Gerusalemme.
Per Heer, se non si è ancora giunti a un accordo di pace tra israeliani e palestinesi è in parte colpa delle stesse autorità palestinesi "che prendono in ostaggio la loro stessa popolazione". Data l'opposizione del governo e vista la probabile bocciatura del suo postulato da parte del Consiglio nazionale, il deputato zurighese ha però preferito ritirarla prima di passare al voto.