(ats) Il diritto attuale è sufficiente per lottare contro i distributori svizzeri che si rifiutano di installare o di riparare un apparecchio fabbricato all'estero. Il Consiglio degli Stati ha deciso oggi tacitamente di stralciare una mozione dell'ex "senatore" Hans Hess (PLR/OW) che mirava a lottare contro i prezzi eccessivi in vigore in Svizzera (principio del Cassis de Dijon). Il Consiglio Nazionale aveva già fatto altrettanto durante la sessione primaverile.

Secondo l'autore del testo, accade spesso che montatori si rifiutino di installare macchine da cantiere, apparecchi elettrici, cucine, caldaie, impianti sanitari e altri apparecchi perché sono stati acquistati nello Spazio economico europeo e non in Svizzera. Le conseguenze? Prezzi molto più elevati per i clienti.

Tuttavia, stando a uno studio condotto lo scorso anno dalla Commissione della concorrenza (COMCO) presso i settori economici interessati e le organizzazioni di protezione dei consumatori, pochi si rifiutano di fornire prestazioni.

Questi rifiuti non sono inoltre dovuti ad accordi di concorrenza tra fabbricanti o fornitori e imprese, ma al rimborso insufficiente dei servizi di garanzia da parte di fabbricanti o importatori, a eventuali rischi di responsabilità o a ostacoli tecnici al commercio.

Secondo Governo e Parlamento, legiferando in questo ambito si correrebbe il rischio di generare oneri amministrativi e inutili controlli burocratici.