Con una mozione, adottata con 20 voti contro 13, il ticinese (presidente del comitato direttivo di Pubblicità svizzera, ndr) vuole fare in modo che le indicazioni obbligatorie nella pubblicità per l'indicazione dei prezzi e le varie precisazioni annesse non figurino più necessariamente su ogni mezzo pubblicitario.
Oggi ci si informa spesso e volentieri ricorrendo allo smartphone, le indicazioni sui prezzi possono quindi benissimo essere inserite tramiti rimandi digitali, ad esempio codici QR o collegamenti internet. Queste informazioni oggi sono spesso scritte su più righe in piccolo e sono poco leggibili, ha ricordato Lombardi.
La camera ha pure adottato - tacitamente - un postulato più generico che invita il governo a "studiare le possibilità di una semplificazione delle disposizioni sull'indicazione fallace di prezzi e della loro applicazione d'ufficio".
Le disposizioni attuali sull'indicazione dei prezzi sono infatti diventate talmente complesse che la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha pubblicato finora oltre venti "guide pratiche" per la loro corretta applicazione, ha ricordato Lombardi.