(ats) Le attuali regole cui soggiace il freno all'indebitamento, introdotto nella Costituzione federale nel 2001, non vanno modificate. Dopo il Nazionale, oggi anche il Consiglio degli Stati - con 23 voti contro 21 - ha approvato una mozione volta ad escludere qualsiasi allentamento della regolamentazione in vigore.

Le eccedenze del bilancio della Confederazione continueranno quindi anche in futuro ad essere utilizzate esclusivamente per l'abbattimento del debito pubblico. A nulla sono valse le argomentazioni del ministro delle finanze Ueli Maurer che ha chiesto alla camera di attendere il previsto rapporto sui residui di credito prima di decidere.

Negli ultimi anni i preventivi della Confederazione sono spesso stati troppo pessimistici e i miliardi di maggiori entrate registrati nel consuntivo hanno suscitato l'appetito di molti. La sinistra vorrebbe ad esempio che questi soldi venissero impiegati per limitare l'austerità budgetaria.

Da parte sua, il governo immagina di utilizzarli le eccedenze strutturali per compensare le perdite legate alle riforme fiscali. La destra è invece contraria a un ammorbidimento della prassi che costituirebbe, a suo avviso, un incentivo alla spesa. Oltretutto, è stato sottolineato, le prospettive future non sono rosee.

Il freno all'indebitamento rimarrà quindi immutato. Il suo scopo è proteggere le finanze federali da squilibri strutturali (cronici) e impedire in tal modo una crescita del debito come avvenuto negli anni '90 del secolo scorso. Nelle fasi di rallentamento dell'economia, tale strumento ammette deficit congiunturali limitati, mentre in periodi di alta congiuntura esige eccedenze.