Nella votazione sul complesso il plenum ha approvato il progetto con 122 voti contro 62 provenienti quasi esclusivamente dai ranghi dell'UDC. Il dossier ritorna comunque alla Camera dei cantoni per appianare una divergenza minore.
L'esecutivo ha deciso di intervenire nel diritto penale e civile sulla base di una valutazione delle norme vigenti e in risposta a diversi interventi parlamentari. Malgrado gli sforzi intrapresi per combattere questi fenomeni, negli ultimi anni non si è infatti assistito a una diminuzione dei casi di violenza domestica.
Nel 2017 sono state registrate oltre 17'000 infrazioni in questo ambito, ossia 46 giorno. Questa situazione ha portato alla morte di 21 persone e a 74 tentativi di omicidio, ha spiegato Viola Amherd (PPD/VS) a nome della commissione.
Le modifiche che saranno apportate al diritto civile e penale non rappresentano tuttavia cambiamenti fondamentali, ma miglioramenti puntuali. Il testo prevede una serie di misure con cui migliorare ulteriormente la protezione delle persone vittime di violenza domestica o di stalking, ad esempio l'introduzione di dispositivi elettronici per sorvegliare il rispetto dei divieti di avvicinamento e di contatto.
Come detto, durante la deliberazione di dettaglio la Camera del popolo si è ampiamente allineata alla posizione del Consiglio degli Stati. Tuttavia, con 95 voti contro 82 e 1 astensione, ha deciso che i costi per procedure giudiziarie possono essere addossati all'autore del reato, in particolare in caso di violenza.
Una minoranza, guidata da Philippe Bauer (PLR/NE), avrebbe voluto attenersi allo statu quo, ritenendo che la vittima non debba patire oltremodo a causa di questo provvedimento, dato che spesso vittima e autore di violenza domestica sono economicamente legati tra loro. Una minoranza di sinistra avrebbe invece voluto mantenere intatto il principio di gratuità di tali procedimenti. Entrambe le proposte sono state però bocciate dalla maggioranza del plenum.
La commissione preparatoria voleva che, se richiesta dalla vittima, rimanesse possibile la sospensione del procedimento in caso di reati perseguibili d'ufficio. In futuro, tuttavia, solo le autorità penali potranno decidere considerando l'insieme delle circostanze, per ridurre il rischio che la vittima possa essere messa sotto pressione dall'imputato, ha spiegato Lisa Mazzone (Verdi/GE).
L'udc si è battuta invano contro questo articolo, mettendo in dubbio la fondatezza di un intervento delle autorità. Secondo Pirmin Schwander (UDC/SZ), una sospensione o un'archiviazione della procedura non impedirà agli autori di fare pressione sulle vittime. Ma il plenum ha respinto tutte le proposte democentriste in tal senso, fra cui quella di un rinvio in commissione o di un'abolizione dell'articolo.