Come più volte ripetuto nei due rami del Parlamento, la Svizzera ha ottenuto da Bruxelles, nell'ambito degli accordi di Schengen/Dublino, eccezioni per quanto riguarda l'arma personale che ogni soldato ha il diritto di portare a casa. Anche per cacciatori e appassionati di tiro non cambierà nulla.
A combattere la direttiva Ue adottata dopo gli attentati terroristici di Parigi è stata l'UDC, secondo cui le nuove restrizioni nel possesso di armi metterebbero in pericolo la tradizione elvetica del tiro. Non è quindi escluso che il popolo sarà chiamato ad esprimersi su questo tema delicato.
La maggioranza del Parlamento ha accolto le nuove disposizioni giudicando la partecipazione elvetica allo spazio Schengen troppo importante - a livello di sicurezza - per metterla in pericolo. Ciò spiega anche la decisione del plenum in merito al possesso di caricatori e alla marcatura delle armi.
Per quanto attiene ai caricatori, il Parlamento ha deciso che solo chi è autorizzato ad acquistare un'arma può anche procurarsene uno di grande capacità. La direttiva Ue vuole che questo problema venga codificato.
Attualmente i caricatori sono in vendita libera e il Nazionale, in una prima lettura, avrebbe voluto lo status quo. Gli armaioli non dovranno però essere obbligati a redigere un inventario dei caricatori. In questo modo si riduce il carico amministrativo per i commercianti.
Circa la marcatura, si è stabilito che l'alloggiamento della culatta, la culatta stessa e la canna, dovranno essere contrassegnate, e non solo una parte essenziale di un'arma come voleva in un primo momento il Consiglio nazionale.
Cosa chiede la direttiva
La nuova direttiva in materia era stata proposta dalla Commissione Ue il 18 novembre 2015, pochi giorni dopo la seconda strage di Parigi. Il Parlamento europeo l'ha approvata il 14 marzo 2017.
In base al progetto del Consiglio federale e adottato oggi definitivamente dagli Stati, una volta prosciolti dall'obbligo di prestare servizio militare, i cittadini potranno ancora tenere l'arma dell'esercito col relativo caricatore da venti cartucce e continuare a utilizzarla per il tiro sportivo.
I Cantoni avranno tempo tre anni affinché gli attuali detentori di armi semiautomatiche si facciano confermare il legittimo possesso presso gli uffici preposti. Tale conferma sarà necessaria soltanto se l'arma non risulta già iscritta in un registro o non è stata ceduta in proprietà direttamente dall'esercito al termine degli obblighi militari.
Anche i collezionisti e i musei potranno acquisire armi, a condizione di aver adottato tutte le misure necessarie per custodirle in sicurezza e di tenere un elenco delle armi che necessitano di un'autorizzazione eccezionale.
La nuova disposizione non si applica però ai cacciatori. Per praticare la loro attività prediletta essi non si servono infatti di armi semiautomatiche, ma utilizzano le classiche armi da caccia.