L'idea è frutto di due iniziative cantonali di Zugo e Uri che si erano visti bocciare dal Tribunale federale (TF) le rispettive leggi in materia.
Per i consiglieri nazionali, il Tribunale federale dovrebbe lasciare maggiore margine di manovra ai Cantoni. La Svizzera non è uno stato centrale con norme applicabili in modo uniforme, il federalismo deve poter permettere queste differenze, ha sostenuto Gregor Rutz (UDC/ZH).
Non è un caso se la stessa Costituzione federale protegge l'autonomia cantonale, ha aggiunto Gerhard Pfister (PPD/ZG). Alcuni sistemi scelti dai cantoni per soddisfare le esigenze del TF sono problematici e non danno piena soddisfazione ai comuni, ha affermato lo zughese.
"Occorre rispettare i diritti fondamentali", ha replicato Isabelle Moret (PLR/VD) a nome della commissione. "Il Consiglio nazionale - ha aggiunto - ha il compito di assicurare l'uguaglianza di trattamento di ogni cittadino".
Se un Cantone opta per un sistema proporzionale, deve prevedere regole che consentano di applicare davvero il sistema. Se ad esempio i circondari sono troppo piccoli, occorre riequilibrare la ripartizione. Il Tribunale federale non prende decisioni alla leggera, ha spiegato, invano, Matthias Jauslin (PLR/AG).
"Nella Costituzione non figura solo il diritto all'autonomia cantonale ma anche quello della garanzia dei diritti politici", ha da parte sua affermato la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga. Insomma, "se siamo tutti molto attaccati alla sovranità cantonale è altresì vero che i cantoni devono rispettare la Costituzione federale", ha aggiunto la consigliera federale precisando che il governo non si è espresso pro o contro la proposta in discussione oggi.
Giurisprudenza contestata
All'origine delle due iniziative cantonali vi sono alcune decisioni del TF che hanno fatto arricciare più di un naso. Nell'ottobre 2016, i supremi giudici avevano accolto un ricorso contro il sistema di elezione del parlamento urano criticando soprattutto il quorum del 10% - giudicato troppo elevato - in quei comuni dove si votava secondo il sistema proporzionale.
Nel luglio 2013, il TF aveva annullato una disposizione costituzionale di Zugo relativa al sistema proporzionale di elezione del parlamento cantonale, giudicandola contraria alla libertà di voto e di elezione garantita dalla Costituzione. Il TF aveva in particolare contestato il diverso peso che hanno i singoli voti nei piccoli circondari elettorali.
Questa giurisprudenza aveva condotto l'Assemblea federale a rifiutarsi di concedere la garanzia federale alla Costituzione svittese a causa del sistema per l'elezione del Parlamento. La questione rimane tuttavia controversa.