"Attraverso le sue convinzioni, il Consiglio d'Europa è prezioso per i cittadini svizzeri", ha dichiarato nel suo discorso. Maury-Pasquier ha in particolare citato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) associata alla Corte di Strasburgo. Tali strumenti rafforzano la protezione dei diritti fondamentali. Per la Confederazione ha menzionato le sentenze sull'amianto e l'assicurazione invalidità.
"Non è opera dei cosiddetti giudici stranieri", ha aggiunto la ginevrina. La Svizzera è rappresentata in seno alla Corte di Strasburgo e ha liberamente riconosciuto la CEDU. "Berna non ha alcun interesse a rimettere in discussione questi valori fondamentali, ha precisato la "senatrice" socialista.
Ma non solo in Svizzera l'organizzazione deve far fronte a venti contrari. Maury-Pasquier ha menzionato "colpi di coda dei sostenitori della sovranità nazionale" in altri Paesi, quali la Gran Bretagna, la Russia, la Turchia o la Danimarca. Tali attacchi non hanno nulla di nuovo e "la difesa dei valori comuni è più che mai attuale".
Il Consiglio d'Europa conta 324 parlamentari e altrettanti supplenti. La Svizzera vi ha aderito 55 anni fa e vi è rappresentata da una delegazione di sei membri. Berna ha ratificato oltre la metà delle circa 200 convenzioni dell'organizzazione.
È la seconda volta che un membro del Parlamento svizzero accede alla presidenza dell'Assemblea parlamentare e la quarta volta di una donna a tale carica. Liliane Maury-Pasquier è stata eletta il 25 giugno scorso.