Tutti e sette i gruppi parlamentari hanno depositato delle interpellanze urgenti sul tema. Pure previsto l'esame della mozione del PBD che chiede di trasferire nella legge le disposizioni in materia attualmente sancite a livello d'ordinanza.
Il Consiglio federale continua a ritenere "appropriata e necessaria", "in particolare per motivi di politica di sicurezza", la modifica della prassi concernente le esportazioni di armi. È però disposto ad attendere l'esito del dibattito previsto oggi prima di decidere.
In agosto, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) aveva dato il suo benestare all'allentamento dei criteri per la vendita di armi all'estero. La CPS-N aveva sottolineato che l'autorizzazione all'esportazione verrebbe concessa solo se non vi è motivo di supporre che il materiale bellico sarà impiegato nel conflitto.
La decisione del governo ha sollevato un polverone e le critiche non sono giunte solo dallo schieramento rosso-verde. Un'alleanza - formata da esponenti di PS, Verdi, Verdi liberali, borghesi democratici, evangelici, ambienti ecclesiastici e organizzazioni umanitarie - ha del resto già annunciato l'intenzione di lanciare un'iniziativa popolare se il Consiglio federale dovesse persistere nelle sue intenzioni.