(ats) Il limite temporale di 20 anni per la sostituzione delle vecchie banconote va mantenuto anche in futuro. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati affrontando la revisione della Legge federale sull'unità monetaria e i mezzi di pagamento (LUMP). Il dossier va al Nazionale.

La Banca nazionale svizzera (BNS) emette nuove serie di banconote ogni 15-20 anni. Essa ritira poi i vecchi tagli. Sei mesi dopo, questi ultimi non hanno più corso legale, ma possono tuttavia essere scambiati presso la BNS al loro valore nominale per 20 anni.

Il progetto del Consiglio federale prevedeva la possibilità di scambiare le vecchie banconote senza limiti di tempo per i pezzi emessi tra il 1976 e il 1979 (sesta serie, compreso il famoso mille franchi con le formiche o i cento franchi col ritratto di Francesco Borromini) e per la serie successiva. Ma il plenum ha preferito rimanere alla prassi attuale.

Fino alla quinta serie, l'importo corrispondente alle banconote non cambiate è stato versato in un fondo di copertura dei danni non assicurabili causati da eventi naturali (Fondo di soccorso svizzero danni della natura e non assicurabili o Fondssuisse). Il governo avrebbe voluto privarlo di questi soldi in futuro. Dotato attualmente di un capitale di 269 milioni di franchi, il fondo versa in media 3,6 milioni l'anno.

Durante la procedura di consultazione, l'intenzione dell'esecutivo è stata oggetto di critiche, tra l'altro dal PS e dal PPD. Alcuni cantoni, come Ginevra e il Vallese, che non hanno un'assicurazione obbligatoria per gli edifici, ne patirebbero. Disastri come la frana di Bondo (GR) o i gravi danni alle colture causati lo scorso aprile dalle gelate sono destinati ad aumentare, secondo la maggioranza dei "senatori".

Un'altra critica, in particolare proveniente da sinistra e dalle ONG attive nella lotta al riciclaggio, è che l'abolizione del periodo di rimborso potrebbe incoraggiare l'uso del denaro contante a fini criminali.

Da qui la decisione di mantenere il termine di vent'anni e di continuare con i versamenti a Fondssuisse, anche se con una chiave di ripartizione diversa. Fondssuisse dovrebbe ricevere nelle intenzioni del plenum solo il 20% della manna: il resto sarà versato alla Confederazione (1/3) e ai Cantoni (2/3). Il prossimo versamento è previsto per il 2020; potrebbe raggiungere tra i 500 milioni e 1 miliardo.