Nel giustificare la decisione di mantenere questa divergenza, la relatrice commissionale Anne Seydoux-Christe (PPD/JU) ha spiegato che i tempi parziali sono occupati soprattutto da donne e che seguendo la proposta del Nazionale il provvedimento interesserebbe meno proprio le imprese che utilizzano maggiormente i tempi parziali.
Gli Stati hanno invece fatto una concessione nei confronti del Nazionale accettando di escludere gli apprendisti nell'accertamento delle dimensioni delle imprese. Essi sottostanno infatti a un altro regime salariale.
Tenendo conto delle decisioni odierne, saranno dunque lo 0,9% delle imprese, che rappresentano il 46% del totale dei lavoratori, a dover redigere un rapporto sulla parità salariale, ha spiegato Anne Seydoux-Christe.
Il progetto, che non prevede sanzioni per chi non rispetta la parità salariale, vuole promuovere un cambiamento di mentalità. L'autoregolazione del settore non ha infatti ancora dato i risultati sperati.
Il dossier torna al Nazionale.