(ats) Il Consiglio degli Stati ha approvato oggi - con 33 voti contro 1 e 3 astensioni - la "Convenzione multilaterale per l'attuazione di misure relative alle convenzioni fiscali finalizzate a prevenire l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili" (BEPS). Il dossier passa ora al Nazionale.

La Convenzione, ha sottolineato il relatore della commissione Pirmin Bischof (PPD/SO), è volta a consentire un adeguamento efficiente delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni (CDI) agli standard minimi del progetto BEPS, elaborato da tutti gli Stati del G20 e dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

L'obiettivo finale del progetto BEPS è arrivare a tassare gli utili nel Paese dove si svolgono le attività che li hanno generati e di impedire così alle multinazionali di trasferire i loro profitti da un Paese all'altro per aggirare le imposte.

In una prima fase verranno adeguate ai nuovi standard le CDI concluse con l'Argentina, l'Austria, il Cile, l'Islanda, l'Italia, la Lituania, il Lussemburgo, il Messico, il Portogallo, la Repubblica Ceca, il Sudafrica e la Turchia. Berna e Londra hanno già firmato il 30 novembre 2017 un Protocollo che modifica la CDI tra i due Paesi tendendo conto degli standard del progetto BEPS.

La Svizzera ha inoltre adeguato le convenzioni di doppia imposizione con l'Arabia Saudita, il Brasile, il Kosovo, la Lettonia, il Pakistan e lo Zambia attraverso modifiche bilaterali.