Se l'elezione della PLR Karin Keller-Sutter al primo turno non è stata una sorpresa, diversi deputati ticinesi non si aspettavano un risultato così brillante per Viola Amherd al primo turno.
Questo il parere perlomeno del consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD/TI), il quale ha dichiarato a Keystone-ATS che non si attendeva un risultato così netto. I voti di buona parte dell'UDC confluiti su Heidi Z'graggen evidentemente non sono bastati, ha aggiunto.
Di sicuro, ad avvantaggiare la vallesana Viola Amherd è stato anche il fatto di essere conosciuta a Palazzo federale, ha spiegato. Per Regazzi è infatti difficile giudicare una persona da un'audizione se non è già presente sotto il "Cupolone" di Palazzo.
Ad ogni modo, si è detto contento per la scelta di due candiate valide. Il deputato PPD ha sottolineato soprattutto il carattere conciliante di Amherd, "una persona che cerca soluzioni, di costruire ponti di là dell'appartenenza partitica".
L'elezione di due donne è un bel segnale per la politica elvetica, ha ribadito Marco Romano (PPD), soprattutto tenuto conto dell'anniversario dei 50 anni dall'introduzione del suffragio femminile nel Canton Ticino nel 1969. Il consigliere nazionale si è detto meno sorpreso del buon risultato della Amherd. "Si è trattato di un'ondata crescente", ha detto a Romano. Viola Amherd è una persona "affabile, simpatica e molto tranquilla: farà bene alla Svizzera".
Filippo Lombardi, capogruppo PPD alle Camere, si è detto meno sorpreso del buon risultato della Amherd. Al di là di ciò, è importante secondo il "senatore" che siano entrati in Consiglio federale due profili solidi e in grado di tenere unito il Governo e il Parlamento, specie dopo che l'esecutivo deciderà venerdì che passi intraprendere con l'Unione europea.
Per Lombardi, qualora il Consiglio federale decidesse venerdì di interrompere i negoziati con Bruxelles sull'accordo istituzionale - e a suo dire tale eventualità non è impossibile dal momento che una maggioranza in Svizzera per sostenerlo non c'è - saremo sottoposti a grosse pressioni. Ma pressioni, soprattutto dall'interno, ci saranno anche se il Governo dovesse pronunciarsi a favore. La Svizzera in questo momento ha bisogno di avere nell'esecutivo personalità costruttrici di ponti.
Non sorpresi per la buona elezione della Amherd si sono dichiarati Fabio Abate (PLR) e Giovanni Merlini (PLR). Durante le audizioni, la PPD vallesana ha mostrato tranquillità, sicurezza di sé e conoscenza dei dossier. Per Merlini, l'elezione di due donne fa bene al Consiglio federale, perché portano nel gremio anche sensibilità diverse.
Nel campo UDC, anche Marco Chiesa si attendeva l'elezione di Viola Amherd, visto il sostegno ricevuto dalla sinistra. Buona parte del gruppo UDC puntava invece su Heidi Z'graggen, "dimostratasi più vicina alle posizioni dei democentristi per quanto attiene alla politica migratoria e ai rapporti con l'unione europea".
"Z'graggen si è detta per esempio favorevole ad una tassa sui frontalieri, come proposto dal professor Eichenberger dell'università di Friburgo", ha sottolineato Chiesa. Inoltre, a differenza di Amherd, Z'graggen non ha tramato dietro le quinte nel 2007 per impedire la rielezione di Christoph Blocher in Consiglio federale.
Roberta Pantani della Lega, in parlamento nel gruppo UDC, ha sottolineato la solidità delle due elette, anche se si attendeva una votazione più "tirata" per Viola Amherd. A detta di Pantani, a penalizzare la Z'graggen è stato il fatto di non essere presente a Berna. Circa Karin Keller-Sutter, per la deputata leghista si tratta di una personalità brillante, con un profilo chiaro su temi quali l'economia e la migrazione.
La giornata odierna è stata emozionante anche per la presidente del Consiglio nazionale e dell'Assemblea federale, Marina Carobbio (PS), la quale si è detta soddisfatta e contenta per l'elezione di due donne nella stanza dei bottoni. "Adesso c'è maggior equilibrio nell'esecutivo". Visto il suo ruolo istituzionale, però, non ha voluto esprimersi sulle due neo ministre.