(ats) L'azione condotta sinora dal Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP) è molto positiva. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che ha approvato oggi all'unanimità, contro il parere del governo, un progetto che proroga per il periodo 2021-2031 l'azione di questo strumento, dotandolo di 50 milioni di franchi. Il dossier va al Nazionale.

Il Fsp è stato istituito nel 1991 in occasione del 700esimo della Confederazione, in risposta a un'iniziativa parlamentare presentata dagli Uffici delle due Camere.

Concepito come uno strumento indipendente dell'Amministrazione federale, esso ha permesso di fornire un sostegno finanziario a progetti di salvaguardia e di gestione dei paesaggi rurali tradizionali realizzati in tutto il Paese. Dopo essere stato lanciato per un periodo di dieci anni, è stato rinnovato a due riprese: fino al 2011 e fino al 2021.

Stando al rapporto di valutazione dello stesso FSP dell'11 luglio scorso, dal 2001 al 2010 sono stati più di 300 i progetti sostenuti. Quest'ultimi - che senza il sostegno del Fondo difficilmente avrebbero potuto essere realizzati - sono stati accolti positivamente dalla popolazione, dai contadini, dai proprietari fondiari e dalle autorità comunali.

Oltre a contribuire alla valorizzazione dei paesaggi rurali tradizionali, la maggioranza delle iniziative portate avanti dal FSP ha avuto benefici per la biodiversità, ha detto a nome della commissione Werner Luginbühl (PBD/BE).

Nella sua presa di posizione, la consigliera federale Doris Leuthard non ha potuto fare altro che prendere nota della volontà unanime del plenum di prolungare l'azione del fondo.

Grazie al FSP e ai contributi volontari dei Cantoni, dei Comuni e dei privati si sono potuti investire sino a oggi circa 145 milioni di franchi in oltre 2500 progetti locali disseminati in tutte le regioni del Paese. In tal modo sono stati operati e cofinanziati investimenti pari a mezzo miliardo di franchi.

Con il sostegno del FSP sono stati e sono recuperate, ad esempio, selve castanili inselvatichitesi in Ticino, risistemate le tipiche condotte idriche in Vallese (Suonen in tedesco, bisses in francese) e disboscati pascoli alpini abbandonati. I contributi sono concessi tra l'altro anche per il rinnovo a determinate condizioni di tetti in piode e in scandole.