La situazione relativa all'assoggettamento dell'IVA nel commercio elettronico di beni e servizi dall'estero in territorio svizzero è attualmente insoddisfacente, sostiene l'autore dell'atto parlamentare, il "senaorte" Beat Vonlanthen (PPD/FR).
Le piattaforme on line come AliExpress, Wish e JD (che secondo le stime dell'associazione di categoria nel 2017 hanno effettuato in Svizzera circa 70'000 consegne al giorno) sfuggono infatti all'IVA poiché dal punto di vista della legislazione fiscale essi non figurano come venditori diretti, bensì come intermediari.
Secondo il friburghese occorre quindi colmare il vuoto legislativo come già fatto da altri Paesi europei. In caso contrario, vi è il rischio che le perdite derivanti dalla mancata riscossione dell'IVA aumentino in modo considerevole nei prossimi anni.
Nel suo rapporto scritto - oggi non ci sono state discussioni in aula - la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale afferma di condividere le preoccupazioni di Vonlanthen. L'ultima revisione della Legge sull'IVA e le nuove norme sulla vendita per corrispondenza hanno colmato solo parzialmente le lacune, fanno notare i commissari ricordando che il governo era favorevole alla mozione.