Per Thomas Aeschi (UDC/ZG), una diminuzione della soglia da 25 mila franchi a 15 mila per transazioni in contanti non avrà alcun effetto sulla lotta contro il finanziamento del terrorismo. È ingenuo pensarlo, ha aggiunto.
Oltre a ciò, secondo la maggioranza della commissione la soglia di 15 mila franchi è troppo bassa e svantaggia la piazza economica elvetica rispetto a quelle estere che operano in euro (soglia 15 mila euro). Tenuto conto della differenza di cambio, all'estero è insomma possibile trasferire somme più importanti se paragonate al franco svizzero.
Per il consigliere federale Ueli Maurer, sostenuto da una minoranza di sinistra, la soglia di cui parla la mozione riguarda le operazioni di cassa, in particolare le operazioni eseguite agli sportelli postali da clienti occasionali, e non tutte le transazioni in contanti effettuate da un intermediario finanziario.
Né il versamento in contanti di un cliente bancario sul suo conto né il prelievo di contanti da un conto bancario rientrano nella definizione di operazioni di cassa, ha sottolineato il ministro delle finanze, secondo cui l'abbassamento della soglia è in linea con le raccomandazioni del Gruppo d'azione finanziaria (GAFI), in particolare per evitare rischi col finanziamento del terrorismo.
Si tratta per il consigliere federale di adeguarsi agli standard internazionali in vigore dal 2003, adottati dopo gli attacchi alle torri gemelle di New York del 2001. Maurer ha fatto poi notare che le operazioni prese di mira rappresentano lo 0,012% di tutte le transazioni eseguite in Svizzera. Contrariamente a quanto pensa la maggioranza della commissione, ha spiegato, abbassando la soglia "l'esistenza della Svizzera non è in pericolo".
Corrado Pardini (PS/BE), a nome di una minoranza della commissione, ha poi fatto notare che secondo i rapporti Europol, uno degli strumenti più efficaci per contrastare il terrorismo è limitare le transazioni in contanti. "Tutti dicono di voler lottare contro il terrorismo - si è lamentato il deputato socialista - ma sono capaci di farlo solo a parole quando si tratta di vietare il burqa in pubblico".