(ats) Nei prossimi sei anni la Confederazione dovrebbe avere a disposizione 540 milioni di franchi per garantire lo stoccaggio di beni vitali. Dopo il Consiglio degli Stati lo scorso dicembre, il Nazionale ha accettato oggi all'unanimità questa richiesta di credito da parte del Consiglio federale.

Per far fronte alle lacune di simili beni, Berna richiede lo stoccaggio di alcuni prodotti nei settori alimentare, energetico e farmaceutico. Queste riserve non appartengono alla Confederazione, ma sono finanziate e custodite da privati.

Le garanzie federali vanno alle banche per i prestiti che concedono alle imprese. La legge in vigore richiede un credito da parte della Confederazione. Il credito include sia le garanzie già concesse che gli impegni futuri. Simili garanzie non pongono problema di sorta giacché il contro valore può essere attivato mediante la vendita delle merci immagazzinate.

Il governo stima che entro la fine del 2024, il fabbisogno di credito ammonterà a 400 milioni per i prodotti petroliferi, 100 milioni per il cibo, 20 milioni per gli agenti terapeutici, 7 milioni per i fertilizzanti, 3 milioni per i prodotti industriali e 10 milioni per i nuovi prodotti in magazzino.

Il Consiglio federale prevede una crescita in tutti i settori interessati, in particolare per i prodotti petroliferi (aumento delle scorte di 40 milioni). Non si aspetta in ogni caso di esaurire completamente i 540 milioni.

Per il governo, lo stoccaggio è un sistema economico e semplice da realizzare. È possibile, in qualsiasi momento e a breve termine, liberare le riserve minime a beneficio dei consumatori, come accaduto nel 2017 per rifornire il mercato di antibiotici.