È seguendo questo ragionamento che il Consiglio degli Stati ha accolto l'idea di trasformare le azioni al portatore in azioni nominative, così come raccomanda il Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni a fini fiscali (Forum globale), nonostante il malumore espresso in aula da alcuni "senatori". Il dibattito prosegue.
I giudizi del Forum globale sono utilizzati dal G20, dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dall'UE per valutare se uno Stato deve essere identificato come non cooperativo quanto alla trasparenza fiscale. In tal caso vengono allestite apposite liste nere. Da qui la necessità di legiferare per evitare sanzioni internazionali.
Nel suo intervento, il consigliere federale Ueli Maurer ha dichiarato di capire le resistenze di alcuni oratori, ma ha anche ricordato che la Svizzera è già in ritardo rispetto ad altri Paesi in merito all'abbandono delle azioni al portatore (ossia anonime).
Il rischio che corriamo, ha puntualizzato il ministro delle finanze, è di finire "su una maledetta lista nera". Insomma, se vogliamo giocare a livello internazionale dobbiamo adeguarci, come abbiamo fatto in passato, quando si è trattato di attenuare il segreto bancario.