La decisione di sospendere la seduta era presa la settimana scorsa all'unanimità dall'Ufficio del Nazionale. La proposta era stata formulata da Marina Carobbio e nessuno in seno all'ufficio aveva sollevato obiezioni, aveva dichiarato in aula mercoledì di settimana scorsa la stessa presidente del Nazionale. "Abbiamo voluto evitare una mozione d'ordine e una discussione infinita il giorno stesso", aveva aggiunto la vicepresidente Isabelle Moret (PLR/VD).
Non contento di tale decisione, Andreas Glarner (UDC/AG) aveva depositato una mozione d'ordine per impedire tale sospensione. Per l'argoviese "lo sciopero è una faccenda privata per i gruppi di sinistra" al quale parteciperanno "donne frustrate". A suo avviso la "stragrande maggioranza delle donne non vuole affatto questo sciopero".
Al voto la maggioranza del Consiglio nazionale aveva però deciso di mantenere la sospensione per 114 voti contro 55 e 7 astenuti. I "no" sono venuti dai ranghi dell'UDC (53 sui 61 presenti, compreso Marco Chiesa) e del PLR (2 su 26). Quattro membri del gruppo UDC (tra cui Lorenzo Quadri) e 3 PLR si sono astenuti. Tutti gli altri (compresi Giovanni Merlini, Roberta Pantani, Fabio Regazzi e Marco Romano) avevano sostenuto l'interruzione della seduta.