(ats) I cantoni dovranno - e non solo potranno - regolamentare il numero di medici autorizzati a praticare. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale discutendo la riforma della legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal). La camera ha invece rinunciato ad allentare l'obbligo di contrarre.

In prima lettura la Camera del popolo aveva concesso ai Cantoni la possibilità di attenuare l'attuale obbligo degli assicuratori di rimborsare le prestazioni di tutti i medici. Vista l'opposizione degli Stati, che temevano un naufragio dell'intera riforma in caso di votazione, oggi il Nazionale (con 135 voti contro 41 e 6 astenuti) ha deciso di rinunciarvi.

"I cittadini non vogliono che venga soppressa la libera scelta del medico: lo hanno fatto sapere respingendo il progetto Managed care" in votazione nel 2012, ha sottolineato Barbara Gysi (PS/SG). Per limitare i costi bisogna mettere un freno alla sovrabbondanza di medici, ha replicato senza successo il consigliere nazionale e presidente dell'associazione delle casse malattia Santésuisse Heinz Brand (UDC/GR).

Con 146 voti contro 30 e 4 astenuti, la Camera del popolo - come detto - ha poi deciso di obbligare i Cantoni - e non solo consentire loro - a limitare il numero di medici. È una proposta contraria al federalismo, ha criticato, invano, il ministro della sanità Alain Berset: al voto solo il PLR l'ha seguito.

La camera ha poi voluto concedere agli assicuratori (131 voti a 52) il diritto di presentare ricorso contro le decisioni dei Cantoni in caso di disaccordo sui tetti massimi fissati. La sinistra ha tentato di convincere il plenum di seguire il Consiglio degli Stati sostenendo che secondo la Costituzione è compito delle autorità garantire le prestazioni.

Il diritto di ricorso alle casse malattia causerà ritardi negli sforzi di pianificazione dei Cantoni e si rischierà di non disporre di un'offerta sufficiente, ha sottolineato Barbara Gysi (PS/SG). Considerando che gli assicuratori coprono il 75% dei costi delle cure ambulatoriali, questo diritto di ricorso appare "logico", ha replicato Benjamin Roduit (PPD/VS).

Contro l'opinione di Consiglio federale e degli Stati, con 123 voti a 53 il Nazionale ha anche deciso che il progetto va attuato contemporaneamente al finanziamento monistico o unitario (ossia da parte di un solo soggetto) dei servizi nei settori ambulatoriale e ospedaliero. Secondo quest'ultima riforma, i cantoni dovrebbero partecipare finanziariamente anche al pagamento delle cure ambulatoriali.

"Non si può dare maggiori competenze ai cantoni se non sono pronti ad assumersi maggiori responsabilità finanziarie per quel che concerne le cure ambulatoriali", ha sottolineato Ruth Humbel (PPD/AG). Tale legame non faciliterà le discussioni con i cantoni, ha replicato, invano, il consigliere federale Alain Berset.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati.