(ats) Saranno i privati a dover gestire il futuro sistema di identità digitale (eID). La Confederazione subentrerebbe unicamente qualora non dovessero riuscire nel loro intento. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale esaminando le divergenze che l'oppongono agli Stati in merito alla nuova legge in materia.

La formulazione adottata oggi (Berna subentra qualora i privati non riescano a soddisfare gli obiettivi della legge) è leggermente diversa da quella proposta in precedenza (la Confederazione entra in gioco qualora nessun privato è disposto a fornire tale servizio).

Questa posizione non è poi così lontana da quella del Consiglio degli Stati (i "senatori" vogliono dare facoltà alla Confederazione di incaricare un'unità amministrativa della gestione di un sistema eID), ha affermato la consigliera federale Karin Keller-Sutter convincendo il plenum. Solo la sinistra si è opposta.

Sugli altri punti la Camera del popolo si è allineata a quella dei cantoni, in particolare accettando la creazione di una Commissione federale delle eID (EIDCOM) che fungerà da organo di vigilanza. Finora il Nazionale voleva affidare questo incarico all'Organo direzione informatica della Confederazione (ODIC).

Visto che ora la gestione pubblica delle eID non viene più esclusa, una commissione indipendente appare giustificata, ha affermato il relatore commissionale Philippe Bauer (PLR/NE). Permetterà di rafforzare la fiducia nel sistema, ha aggiunto Philipp Bregy (PPD/VS).

Il dossier ritorna agli Stati.