(ats) L'abolizione della penalizzazione fiscale del matrimonio nell'imposta federale diretta è lungi dall'essere risolta. Dopo il Consiglio degli Stati, oggi anche il Nazionale ha deciso - con 113 voti contro 80 e 1 astenuto - di rinviare il progetto elaborato dal Consiglio federale dopo l'annullamento del voto sull'iniziativa del PPD riguardante l'imposizione fiscale dei coniugi. La maggioranza chiede al Governo di proporre modelli fiscali alternativi.

I dibattiti si annunciavano tesi sin dall'inizio: da una parte i gruppi PPD e UDC che volevano abolire la penalizzazione fiscale delle coppie sposate, limitando il più possibile le perdite fiscali per le casse dello Stato. Dall'altro, PLR, PVL e sinistra che volevano altri modelli, come quello in vigore nel canton Vaud o quello con un'imposizione individuale, e peroravano il rinvio del dossier.

Alla fine il nuovo Consiglio nazionale, in cui democentristi e popolari-democratici non hanno più la maggioranza, ha preferito seguire la proposta della sua commissione preparatoria e di rispedire al mittente il progetto di riforma elaborato dal Governo.

Cambiamenti in atto nella società

Secondo la relatrice commissionale Kathrin Bertschy (PVL/BE), la riforma del Consiglio federale non prende sufficientemente in considerazione i cambiamenti in atto nella società e tende a cristallizzare il sistema in vigore. Il progetto è inoltre troppo costoso: ci sarebbero minori entrate a titolo di imposta federale diretta pari a circa 1,5 miliardi di franchi.

Per Olivier Feller (PLR/VD), si dovrebbe invece instaurare la parità di trattamento dei contribuenti indipendentemente dal loro stato civile. A suo avviso, non basta eliminare la "penalizzazione del matrimonio", ma bisogna anche istituire un regime fiscale complessivamente equo. Il rinvio consentirà di esaminare modelli alternativi.

Obiettivo: abolire penalizzazione

Di tutt'altro avviso il relatore di minoranza Markus Ritter (PPD/SG): anziché limitarsi a rinviare il progetto bisognerebbe cercare di risolvere attivamente un annoso problema, che dura da 35 anni. Secondo il popolare-democratico sangallese, l'obiettivo dell'intero esercizio è quello di abolire la penalizzazione fiscale del matrimonio. Con il rinvio del dossier al Governo, passeranno probabilmente ancora cinque anni prima che il Parlamento possa presentare una nuova proposta sul tema.

Anche il capogruppo del Centro Leo Müller (PPD/LU) ha tentato invano di convincere il plenum a non tergiversare. Al posto del rinvio, ci vorrebbe - a suo avviso - una discussione sul progetto governativo, con eventuali modifiche. Anche l'UDC era contraria al rinvio. Tuttavia, se nella scorsa legislatura alla Camera del popolo PPD e UDC avrebbero avuto i numeri per opporvisi, dopo le elezioni federali i due gruppi assieme non hanno più la maggioranza al Nazionale.

Risultato iniziativa annullato

Anche il consigliere federale Ueli Maurer ha tentato invano di impedire il rinvio, spiegando che occorreranno anni prima di trovare una soluzione. "Tutti i pro e contro sono stati esaminati e sarà difficile trovare una soluzione migliore", ha aggiunto il ministro delle finanze.

Secondo Maurer, occorrere ora attendere se il PPD ritira o meno la sua iniziativa popolare "Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi fiscali per le coppie sposate", dopo che il Tribunale federale ha annullato il risultato della votazione del 28 febbraio 2016 a causa di un "errore grossolano" nel numero di coppie interessate dalla modifica costituzionale.

Nelle spiegazioni di voto, il Consiglio federale aveva parlato di circa 80 mila coppie sposate con due redditi penalizzate dal sistema attuale. La cifra effettiva, rivelata due anni dopo, è invece di 454 mila coppie.

Se il PPD non ritira il testo, la votazione dovrà essere ripetuta nel settembre 2020, ha precisato Maurer. Contattati dall'agenzia Keystone-ATS, i vertici del Partito popolare democratico hanno dichiarato di non aver ancora preso una decisione. Vogliono analizzare ulteriormente la situazione.