La pandemia, che occupa le discussioni politiche da un anno, ha lasciato profonde cicatrici, continua a provocare morti e minaccia l'esistenza di parecchie persone. L'atmosfera diventa sempre più aggressiva e intransigente, ha dichiarato il primo cittadino del Paese.
Questa tendenza si riflette nelle discussioni e nei media, ha aggiunto il deputato bernese e noi "in quanto politici partecipiamo a questa evoluzione". Noi parlamentari possiamo fare meglio, utilizzando i mezzi corretti a nostra disposizione per influenzare il dibattito.
Dal canto suo Alex Kuprecht (UDC/SZ), presidente del Consiglio degli Stati, ha ricordato, aprendo i lavori del plenum, l'importanza di rimanere uniti per superare la pandemia e dare speranza alle molte persone che vedono minacciata la loro esistenza economica a causa delle misure restrittive. "No" quindi alle minacce e al ricorso alla violenza per risolvere le difficoltà attuali.
Kuprecht ha tuttavia sottolineato quanto sia importante dare prospettive alla popolazione affinché possa ritornare alle proprie attività quotidiane. Spetta alla politica elaborare misure credibili e comprensibili, misure che sempre meno godono del sostegno delle persone.
La crisi pandemica sarà ancora oggetto di discussioni durante la sessione in corso, mediante vari adeguamenti alla legge Covid 19. I partiti "borghesi" vorrebbero inserire nella legge la riapertura di ristoranti, manifestazioni e cultura dal 22 marzo, imponendo una scadenza fissa, mentre il Consiglio federale è attendista su questo aspetto.
Nelle ultime settimane, in particolare l'UDC, ha rimproverato al governo atteggiamenti dittatoriali. Vi sono anche politici che vorrebbero limitare il diritto di espressione dei membri della task force Covid-19 del Consiglio federale. Oltre a manifestazioni contro le restrizioni imposte dall'esecutivo alle attività economiche, diversi politici sono stati oggetto di minacce.