Il deputato ticinese domanda in particolare all'esecutivo di presentare ogni anno, e non più ogni quattro come avviene oggi, un'analisi dettagliata della ripartizione linguistica del personale dell'amministrazione. Secondo Romano, la situazione attuale è insoddisfacente, nonostante gli sforzi che vengono effettuati. A suo avviso, la Confederazione deve riflettere l'eterogeneità linguistica della Svizzera, che "è un valore fondamentale" del Paese.
A detta di Romano, l'italiano e il francese sono sotto rappresentati soprattutto tra i quadri della Confederazione. I germanofoni sono largamente maggioritari nell'amministrazione, ha ammesso il ministro delle finanze Ueli Maurer. Tuttavia, un rapporto supplementare non risolverà il problema. Occorre continuare a migliorare le cose seguendo l'attuale linea, ha aggiunto il consigliere federale, tentando invano di convincere il plenum a bocciare la mozione.
Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.