(ats) Le specie animali e vegetali a rischio estinzione vanno protette meglio e in caso di commercio illegale le sanzioni devono essere più severe. È quanto prevede una modifica legislativa approvata oggi dal Consiglio nazionale e che mira a punire maggiormente soprattutto i casi gravi di traffico illecito. Il dossier è pronto per le votazioni finali.

La sinistra avrebbe voluto completare il progetto con la possibilità data al Consiglio federale di vietare l'importazione di animali, a prescindere dal grado di protezione, se il loro commercio implica trattamenti considerati inaccettabili dal diritto elvetico. Il plenum ha bocciato questa richiesta per 108 voti a 82.

La sinistra avrebbe voluto anche mantenere il termine per fare opposizione da parte dei commercianti di animali a 10 giorni. Il plenum ha invece deciso per un allungamento del termine a 30 giorni, bocciando la richiesta del campo rosso-verde per 125 voti a 69.

Il commercio di specie protette è un traffico estremamente redditizio, è stato affermato un aula. Genera un fatturato globale di 100 miliardi di franchi all'anno. Il progetto in discussione consentirà alla Svizzera di non diventare uno dei centri centro di questo traffico illegale.

La riveduta Legge federale sulla circolazione delle specie di fauna e di flora protette (LF-CITES) permetterà anche di applicare la convenzione internazionale in materia, di cui la Svizzera è Stato contraente dal 1975. Sono previste norme sull'importazione, il transito e l'esportazione di animali e piante rari.

In futuro, i casi gravi di commercio illegale di animali e piante protetti a livello internazionale diventeranno un crimine. Ciò sussisterà se l'autore agisce per mestiere, come membro di una banda o se è coinvolto un gran numero di esemplari. Inoltre, la fattispecie di base nelle violazioni della LF-CITES sarà ora considerata un delitto e non più una contravvenzione.

Vi è anche un nuovo obbligo di informazione per le persone che vendono specie a rischio: non possono più rimanere anonimi e devono fare chiarezza sugli esemplari offerti. Le modifiche proposte prevedono anche la possibilità di divieti temporanei di importazione.

Questo vale per animali e piante protetti a livello nazionale in un altro Paese e che sono dichiaratamente minacciati. Lo scopo è evitare che entrino nel commercio internazionale attraverso la Svizzera.