(ats) Gli asilanti provenienti dal Medio Oriente non vanno internati, né controllati in maniera permanente. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati bocciando due mozioni democentriste che chiedevano un giro di vite in materia di asilo.

Per discutere delle due mozioni, depositate rispettivamente da Werner Salzmann (UDC/BE) e Marco Chiesa (UDC/TI), l'UDC ha chiesto una sessione straordinaria. Il Consiglio degli Stati si è però mostrato poco aperto alla discussione, forse anche perché due mozioni identiche erano state discusse, e bocciate, lunedì dal Nazionale: oltre ai due mozionari oggi solo la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha preso la parola.

La prima mozione chiedeva di non concedere l'asilo alle persone senza identità accertata o provenienti da regioni con una forte presenza di terroristi (leggi: Medio Oriente). È stata respinta con 34 voti contro 6 e 1 astensione.

La seconda mozione, che chiedeva di alloggiare questi migranti in centri chiusi o di controllarli in maniera permanente fino al chiarimento completo della loro pericolosità, è stata respinta con 33 voti contro 6 e 2 astensioni.

Nel 2020 e nel 2021 saranno ammessi in Svizzera fino a 1600 rifugiati particolarmente vulnerabili. Tuttavia, l'80% almeno di questo contingente proviene dalle regioni di crisi del Medio Oriente, ha detto Salzmann. "Dobbiamo impedire a tutti i costi che persone radicalizzate prendano la via per raggiungere la Svizzera", ha affermato il bernese.

Oggi i richiedenti asilo possono circolare liberamente durante l'esame della loro domanda, ha aggiunto Chiesa. Il governo deve tenere maggiormente conto del pericolo che possono rappresentare i terroristi nascosti tra i migranti, ha sostenuto il ticinese.

Escludere per principio le persone che sono appunto fuggite dal radicalismo che imperversa nella loro regione andrebbe contro i principi umanitari sui quali si basano i programmi di reinsediamento, ha replicato Keller-Sutter.

La minaccia terroristica è certamente una realtà, ma questa è un'altra discussione, ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia ricordando la votazione del 13 giugno sulla Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo che permetterà di colmare le lacune in tale ambito.